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Corona Virus – Le misure adottate dal governo per il SSN

Di Cristina Rubis Passoni
Il decreto “Cura Italia”, approvato il 17 marzo del 2020 dal Consiglio dei ministri, tocca in maniera approfondita quattro punti chiave. In questo articolo parliamo di quelli che riguardano il sistema sanitario nazionale.
Prima di analizzare quanto stabilito dal DL “Cura Italia”, è opportuno delineare i quattro punti cardine su cui il governo ha lavorato per tutelare i soggetti deboli del mercato come i lavoratori e le famiglie e per potenziare il SSN:
1)Finanziamento e potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza;
2)Sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;
3)Supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia; 
4)Sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi, nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.
Nell’ articolo 1 all'art 18 del DL, ovvero nel suo primo titolo, ci si concentra sul potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale. Si incrementano le risorse destinate alla remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario del personale sanitario collegato alle attività di contrasto alla emergenza data da Covid-19. Nell’articolo 2, con uno specifico riferimento al comma 1, viene autorizzata l’assunzione di:
•40 unità di dirigenti sanitari medici;
•18 unità di dirigenti sanitari veterinari;
•29 unità di personale non dirigenziale con il profilo professionale di tecnico della prevenzione.
All’interno di ambiti sanitari-militari, l’assunzione di altre figure professionali – come biologi, fisici e chimici – è sancita dall’art 8. Si provvede l’assunzione a tempo determinato di:
1)20 unità di personale con qualifica di dirigente medico; 
2)5 unità di personale con qualifica di primo ricercatore/tecnologo, livello II; 
3)20 unità di personale con qualifica di ricercatore/tecnologo, livello III; 
4)5 unità di personale con qualifica di Collaboratore Tecnico Enti di Ricerca (CTER) livello VI.
La motivazione che giustifica tale manovra è la necessità di assicurare una continuità alle attività assistenziali di ricerca.
Col le indicazioni poste dal decreto, è stato stabilito un incremento di 1,65 miliardi per il fondo di emergenza nazionale, nonché le risorse per le spese degli straordinari del personale sanitario (art 1 comma 1). 
Per fronteggiare la carenza di personale medico e sanitario, a cui sono soggetti gli ospedali pubblici, l’articolo 3, comma 3, stabilisce che anche il personale privato, oltre alle relative strutture e alle apparecchiature presenti, dovranno essere messe a disposizione per l’emergenza. Tutto questo garantirà, secondo le previsioni, un aumento dei posti letto. A ciò verrà aggiunto un aumento della spesa dello Stato per aumentare la terapia intensiva (art 3 comma 1). L’articolo, infine, stabilisce la requisizione di strutture ed equipaggiamenti, in modo da poter fronteggiare la crisi sanitaria in atto; tra questi rientrano alberghi e altri immobili ritenuti idonei per ospitare persone in sorveglianza sanitaria.
L’articolo 12 delibera che il personale sanitario, gli operatori socio-sanitari e tutti i dirigenti medici debbano essere trattenuti in servizio, anche in deroga ai limiti previsti, non solo per quanto riguarda l’orario, ma anche per quanto riguarda il personale che avrebbe i requisiti per la pensione.
Anche le imprese produttrici di dispositivi medici e di protezione individuali sono state menzionate all’interno del decreto: per tali soggetti è stato configurato uno stanziamento di 50 milioni, in modo tale da poter provvedere al rifornimento di materiali.
Novità assoluta all’interno di questo decreto tocca i neo-laureati della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, i quali non dovranno sostenere il concorso che porta all’abilitazione della professione, ma, previo giudizio di idoneità relativo al tirocinio effettuato, potranno direttamente esercitare all’interno degli ospedali. 
Per concludere, il decreto prevede un ulteriore stanziamento per il pagamento delle Forze di polizia, delle Forze armate, del Corpo di polizia penitenziaria, del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché per la sanificazione e disinfezione straordinaria degli uffici, degli ambienti e dei mezzi in uso alle medesime Forze, nonché per assicurare l’adeguata dotazione di dispositivi di protezione individuale.
 

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