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Se la circolare 1/2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione, emanata il 4 marzo, prevedeva alcune misure semplificate per l’introduzione del lavoro agile allo scopo di contemperare le esigenze di tutela della salute pubblica con la continuità dell’azione amministrativa e la direttiva 2/2020 il Ministro indicava il lavoro agile quale modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, il decreto-legge 18/2020 (cosiddetto Cura Italia), fa un ulteriore passo, indicando il lavoro agile come diritto del lavoratore.
Infatti, all’articolo 39 afferma che fino alla data del 30 aprile 2020, i lavoratori dipendenti disabili […] o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità […] hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile ai sensi dagli articoli da 18 a 23 della legge 81/2017, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Dispone inoltre che ai lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie con ridotta capacità lavorativa è riconosciuta la priorità nell'accoglimento delle istanze di svolgimento delle prestazioni lavorative in modalità agile ai sensi degli articoli da 18 a 23 della legge 81/2017.
Dal punto di vista operativo, il decreto-legge dispone che fino alla cessazione dello stato di emergenza è possibile attuare il lavoro agile a prescindere sia dagli accordi individuali, sia dagli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 (art. 87, comma 1, lettera b). Questo, a differenza di quanto era obbligatorio fino a pochi giorni fa, quando era necessario inviare la lavoratore l’informativa relativa alla SSL predisposta da INAIL; la quale, tuttavia, rimane una risorsa preziosa e il cui utilizzo resta valido e consigliato. Conferma inoltre che in modalità “agile” la prestazione lavorativa può essere svolta anche attraverso strumenti informatici personali qualora non siano forniti dall'amministrazione, in deroga all'articolo 18, comma 2, della legge 81/2017. A questo proposito, occorre tuttavia precisare che minimi adeguamenti e opportuni interventi formativi sono necessari a garantire in ogni caso la sicurezza di dati e informazioni.
Mette poi a disposizione nuove risorse per l’acquisto di prodotti e licenze informatiche per il lavoro agile: per la funzionalità delle Forze di polizia, delle Forze armate, del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco sono a disposizione 3 milioni di euro, mentre il Ministero dell’interno, anche nell’articolazione territoriale delle Prefetture – U.t.G., ne ha a disposizione un milione.
Le Amministrazioni sono poi chiamate a individuare modalità di erogazione dei servizi per via telematica e a questo scopo, in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo quelle antimafia e delle misure di prevenzione, sono autorizzate, sino al 31 dicembre 2020, ad acquistare beni e servizi informatici, preferibilmente basati sul modello cloud SaaS (software as a service), nonché servizi di connettività, mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, selezionando l'affidatario tra almeno quattro operatori economici, di cui almeno una “start-up innovativa” o una «piccola e media impresa innovativa», iscritta nell'apposita sezione speciale del registro delle imprese.
Infine, l’articolo 73 dispone che fino alla data di cessazione dello stato di emergenza, i consigli dei comuni, delle province e delle città metropolitane, le giunte comunali e in generale gli organi collegiali delle società, degli enti pubblici e delle associazioni private possono riunirsi in videoconferenza anche se non hanno regolamentato tali modalità di svolgimento. Occorre che siano rispettati i criteri di trasparenza e tracciabilità fissati dal presidente del consiglio o dal sindaco e che sia possibile identificare con certezza i partecipanti, sia assicurata la regolarità dello svolgimento delle sedute e vengano garantiti lo svolgimento delle funzioni dei segretari comunali e provinciali, nonché la pubblicità delle sedute, ove previsto.
Ricordiamo che Synergia, nell'ambito del progetto #solidairietàdigitale del Ministero per l'Innovazione tecnologica (MID) e la Digitalizzazione e dell'Agenzia per l'Italia Digitale (AGID), mette a disposizione un videocorso gratuito sull'introduzione dello smart-working per organizzazioni private e pubbliche amministrazioni (clicca qui per accedere al videocorso gratuito).
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