Il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 93/2024 ha approvato le Linee Guida per l'istituzione delle Reti di Servizio destinate all'attuazione dell'Assegno di Inclusione (ADI), in conformità all'articolo 6, comma 10, del Decreto Legislativo n. 48/23, successivamente convertito in Legge n. 85/23.
Per garantire l'efficacia dei percorsi rivolti ai beneficiari dell'ADI, è imprescindibile che i servizi collaborino alla formazione di una rete integrata, coinvolgendo le risorse disponibili sul territorio. I percorsi destinati ai beneficiari dell'ADI sono variabili e possono includere, ad esempio, attività di supporto all'inclusione sociale e all'inserimento lavorativo. Ma, anche in situazioni dove le problematiche sembrano avere una connotazione esclusivamente sociale o risultare dall'assenza di opportunità lavorative, possono dimostrarsi essere il risultato di bisogni più complessi.
L'eterogeneità dei nuclei familiari e la multidimensionalità dei bisogni manifestati richiedono che, a prescindere dal grado di strutturazione e radicamento dei sistemi di welfare locale, si identifichino risorse e opportunità molteplici e interconnesse, rese accessibili in maniera efficace.
Questo approccio implica una visione olistica della persona, considerando anche altre esigenze che possono emergere. Pertanto, si rende necessaria una sinergia operativa tra i diversi servizi, iniziando dai Servizi Sociali, passando per i Centri per l'Impiego e coinvolgendo il Terzo Settore, al fine di attivare gli interventi e i servizi essenziali per i beneficiari.
Le Linee Guida delineano due tipologie principali di Reti, che interagiscono e collaborano reciprocamente:
1.Le Reti di indirizzo, che assumono funzioni di programmazione e/o di monitoraggio e valutazione;
2.Le Reti di intervento, incaricate della gestione e dell'attuazione delle politiche.
Nelle Linee Guida, il termine "Rete" viene definito facendo riferimento a Börzel T. (1997) che descrive la Rete nell'ambito dell'attuazione delle politiche pubbliche come "un insieme di relazioni relativamente stabili, non gerarchiche e indipendenti, che collega una varietà di attori con interessi comuni relativi a una politica o misura specifica, e che scambiano risorse per perseguire tali interessi condivisi, riconoscendo la cooperazione come il metodo più efficace per raggiungere obiettivi comuni".
Più specificatamente, la Rete di indirizzo di una politica pubblica si prefigge principalmente di garantire che gli attori istituzionali, coinvolti nelle diverse fasi e compiti della politica, collaborino efficacemente per assicurare l'attuazione della misura in modo completo e tempestivo. La funzione predominante di questa Rete è quella di programmazione, consistente nel fornire direttive sull'attuazione della misura e nell'assegnare compiti agli attori coinvolti.
Questo tipo di Rete si interfaccia con il Terzo Settore e altri stakeholder che, a loro volta, diventano agenti attivi all'interno della Rete, svolgendo funzioni di advocacy.
A livello nazionale, tale Rete è rappresentata, nell'ambito dell'Assegno di inclusione, dalla Rete della protezione e dell'inclusione sociale (Decreto Legislativo n. 147/2017, art. 21), con le sue articolazioni tecniche.
Questa Rete trova poi espressione a livello regionale nei Tavoli Regionali della Rete della protezione e dell'inclusione sociale (Decreto Legislativo n. 147/2017, art. 21, comma 5) e a livello locale nei tavoli costituiti dagli Ambiti Territoriali Sociali (ATS).
Invece, le Reti istituzionali d'intervento sono strutturate con l'obiettivo principale di coordinare i diversi soggetti operanti nel territorio, sia pubblici che privati, per assicurare che gli interventi e i servizi delineati dalla misura politica vengano forniti ai beneficiari nei modi e nei tempi stabiliti, al fine di conseguire gli obiettivi prefissati dalla misura stessa.
La funzione cardine di una Rete di intervento è la pratica di Rete, che implica la definizione di procedure standardizzate per la collaborazione tra gli enti coinvolti.
Questo approccio si concretizza in una sequenza programmata di azioni, attuate dai membri della Rete, con lo scopo di erogare efficacemente gli interventi e i servizi previsti ai beneficiari, conformemente alle normative operative stabilite dalla Rete di indirizzo a livello nazionale e/o regionale.
La comunicazione costante e lo scambio di informazioni tra le Reti di indirizzo e le Reti di intervento sono essenziali per garantire un'azione coordinata e omogenea.
In particolare, la Rete di intervento focalizzata sull'attuazione di misure integrate di attivazione sociale e lavorativa, come l'Assegno di Inclusione (AdI), opera prevalentemente a livello degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e dei Comuni, coordinando le risorse locali per massimizzare l'efficacia delle politiche di inclusione sociale e lavorativa.
Il Decreto 93/2024 introduce importanti presupposti per la creazione di Reti di indirizzo e di intervento, finalizzate a stabilire connessioni tra diversi servizi.
Le novità del Decreto verranno analizzate in dettaglio in successivi approfondimenti.
Allegati:
Decreto 93/2024 "Linee Guida per l'istituzione delle Reti di Servizio destinate all'attuazione ADI"