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DGR 3008/2020: quattro milioni di euro per gli affitti a chi è in difficoltà

di Valerio Langè
Regione Lombardia, con la DGR 3008/2020 dello scorso 30 marzo, ha approvato le linee guida che in continuità con i precedenti provvedimenti (DGR 6465/2017, 606/2018 e 6025/2019) prevedono una misura unica a sostegno delle famiglie nel pagamento dell’affitto in questo momento di particolare difficoltà, così come sollecitato dai Comuni. Alla misura sono destinati 4.000.000 di euro, integrati dalle risorse finalizzate al mantenimento dell’alloggio in locazione non ancora impegnante dai Comuni.

La misura prevede l’erogazione di un contributo al proprietario (anche in più tranche) per sostenere il pagamento di canoni di locazione non versati o da versare, fino a un massimo di quattro mensilità e comunque non oltre 1.500 euro per ciascun alloggio. In particolare, la misura è destinata ai nuclei familiari in locazione sul libero mercato (canone concordato compreso) o in alloggi in godimento o presso Servizi Abitativi Sociali, erogati dai comuni, dalle ALER e dagli operatori accreditati, diretti alla realizzazione e gestione di alloggi sociali destinati a soddisfare il bisogno abitativo dei nuclei familiari aventi una capacità economica che non consente né di sostenere un canone di locazione o un mutuo sul mercato abitativo privato, né di accedere ad un servizio abitativo pubblico. Sono invece esclusi i contratti di Servizi Abitativi Pubblici (Sap).

Le risorse messe a diposizione dalla regione sono pari a 4.000.000 euro, somma che può essere integrata con le risorse già erogate finalizzate al mantenimento dell’alloggio in locazione e non ancora impegnante dai comuni/ambiti negli anni 2016/2019, pari a 4.700.000 euro. Le risorse sono da utilizzarsi entro fine anno. Non è obbligatorio il co-finanziamento da parte degli Ambiti territoriali ma gli stanziamenti possono essere integrati dai Comuni con risorse proprie o con agevolazioni e benefici fiscali.

Dal punto di vista operativo, i soggetti attuatori sono i capofila degli Ambiti territoriali (o in alternativa un altro Comune di ambito indicato a tale scopo, o altro ente strumentale), che devono dare attuazione alla misura entro il 31 luglio, con contestuale invio alla Regione della comunicazione di adesione.
La misura va gestita tramite bandi o avvisi pubblici che potranno essere a scadenza o a sportello, a seconda del fabbisogno. L’assegnazione dei contributi deve avvenire esclusivamente in esito a manifestazioni ad evidenza pubblica, anche con modalità semplificata, on line, avvalendosi dell’istituto della autocertificazione, ed è possibile stabilire graduatorie sovracomunali.
I nuclei familiari destinatari non devono essere sottoposti a procedure di rilascio dell’abitazione, non essere proprietari di alloggio adeguato nella regione e devono essere residenti in un alloggio in locazione da almeno un anno, a far data dal 30 marzo. Inoltre, devono avere un ISEE fino a 26.000 euro (limite che tuttavia i Comuni possono ridurre sulla base di specifiche esigenze territoriali). I destinatari possono essere identificati anche tra i cittadini che in passato (quindi non nel corso del 2020) hanno ricevuto specifici contributi sulla base delle misure attivate con le risorse di cui alle precedenti DGR 5450/2016, 6465/2017, 606/2018 e 2065/2019. Il contributo è inoltre compatibile con il reddito o la pensione di cittadinanza in tutte le sue componenti. Infine, i destinatari non possono essere identificati tra i cittadini dei Comuni ATA che hanno ricevuto il contributo “Agevolazione affitto 2020” (DGR n. 2974/2020).
Criterio preferenziale per la concessione del contributo è il verificarsi di una o più condizioni collegate alla crisi dell’emergenza sanitaria, come perdita del posto di lavoro, consistente riduzione dell’orario di lavoro, mancato rinnovo dei contratti a termine, cessazione di attività libero-professionali, situazioni di malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare.
I soggetti attuatori possono utilizzare un massimo del 10% dello stanziamento per Ambito per garantire la gestione della misura, mentre sono escluse le utenze e le spese per il personale già dipendente.
I Comuni che hanno a disposizione risorse residue per l’attuazione degli interventi di contenimento dell’emergenza abitativa per l’anno 2016 (DGR 5450/2016) e dei fondi FSA/FSGDE sono tenuti a utilizzare tali risorse per la misura entro fine anno. In particolare, tali risorse residue devono essere trasferite agli enti capofila dei Piani di Zona, mantenendone in capo al Comune la rendicontazione.
La misura è monitorata dalla DG Politiche Sociali, Abitative e Disabilità, alla quale gli Enti Capofila dovranno inviare rendicontazioni intermedie accompagnate da una breve relazione descrittiva delle attività svolte e indicazione delle risorse utilizzate entro il 30 novembre 2020; entro il 31 marzo 2021 occorre invece inviare la rendicontazione finale sull’uso delle risorse.

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