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I servizi abitativi pubblici nella Regione Lombardia

Le novità introdotte dal Regolamento regionale sulla programmazione dell’offerta abitativa pubblica e sociale nella Regione Lombardia
Il Regolamento regionale del 4 agosto 2017  (“Disciplina della programmazione dell’offerta abitativa pubblica e sociale e dell’accesso e della permanenza nei servizi abitativi pubblici”), entrato in vigore l’8 febbraio 2018, introduce delle novità nell’ambito dei servizi abitativi pubblici nella regione Lombardia. Le novità introdotte hanno due obiettivi principali: da una parte, la definizione di un sistema coordinato ed integrato su scala sovracomunale con la rete dei servizi alla persona, dall’altra la creazione di uno strumento di assegnazione dei servizi abitativi pubblici che garantisca l’incontro effettivo tra domanda e offerta.
Il regolamento disciplina la programmazione dell’offerta abitativa pubblica (l.r. 16/2016, art.1), e il sistema delle assegnazioni e della gestione dei servizi abitativi pubblici (l.r. 16/2016, art.23) nell’ambito territoriale di riferimento, che coincide con l’ambito territoriale del Piano di Zona. 
Riguardo la programmazione dell’offerta, il regolamento introduce due nuovi strumenti, entrambi di competenza dei comuni: un piano triennale, che ha come scopo quello di integrare le politiche abitative con quelle territoriali, sociali, dell’istruzione e del lavoro, e un piano annuale deputato all’aggiornamento e all’attuazione del primo. 
Il piano triennale deve contenere: il quadro conoscitivo del territorio (caratteristiche e dinamiche territoriali); il quadro ricognitivo e programmatorio dell’offerta abitativa (caratteristiche e dinamiche sociodemografiche); il fabbisogno abitativo primario da soddisfare; la consistenza del patrimonio immobiliare, rilevato attraverso l’Anagrafe regionale, da destinare ai servizi abitativi pubblici e sociali; le strategie e gli obiettivi di sviluppo dell’offerta abitativa; le linee d’azione per il contrasto del disagio abitativo e dell’emergenza abitativa; le linee d’azione per l’accesso ed il mantenimento dell’abitazione principale.
Il piano annuale si affianca a quello triennale (dal 2019, dopo la fase transitoria del piano annuale 2018) con lo scopo di definire eventuali aggiornamenti. In particolare, contiene: la consistenza aggiornata del patrimonio immobiliare indicato nel piano triennale; le unità abitative individuate per i servizi pubblici e sociali; la soglia percentuale di indigenti eccedente il 20% per ciascun comune; la variazione della quota percentuale di assegnazione, per ciascun comune, definita dal Regolamento regionale; le unità abitative da destinare a Servizi Abitativi Transitori (art. 23, comma 13, l.r. 16/2016); le misure per l’accesso ed il mantenimento dell’abitazione principale (Titolo V l.r. 16/2016); le unità abitative assegnate nell’anno precedente. 
L’iter amministrativo dei due strumenti richiede innanzitutto la designazione di un Comune Capofila, eletto dall’assemblea dei sindaci, al quale spetta il compito di stilare la proposta del piano triennale e di quello annuale. Questi devono essere successivamente approvati dall’assemblea dei sindaci, sentita l’Aler competente sul territorio, e trasmessi entro 15 giorni dall’approvazione alla regione e pubblicati sui siti istituzionali dei comuni.
Il secondo ambito su cui interviene il regolamento è quello del sistema di assegnazione e gestione dei servizi abitativi pubblici. Viene introdotta una piattaforma informatica regionale contenente, oltre la programmazione dell’offerta stabilita dai piani triennale e annuale, l’anagrafe regionale del patrimonio dell’utenza, ovvero l’insieme dei dati aggiornati su alloggi e utenti dei servizi di edilizia pubblica. A questi si aggiungono poi una banca dati sugli alloggi occupati senza titolo e sui soggetti colpevoli di occupazione illegittima, e una sezione relativa all’assegnazione degli alloggi, dove vengono pubblicati gli avvisi per l’assegnazione e le graduatorie provvisorie e definitive. Tramite la piattaforma informatica è anche possibile compilare le domande per l’assegnazione degli alloggi. 
Tramite la piattaforma informatica, viene poi calcolato l’indicatore della Situazione di Bisogno Abitativo (ISBAR) e, in base a questo, vengono selezionate le domande effettuate e stilata una graduatoria. Le assegnazioni sono, infine, stabilite dai Comuni e dalle Aler, ciascuno per i propri alloggi. 
Per facilitare l’applicazione del regolamento, sono state fornite delle indicazioni operative riguardanti la programmazione dell’offerta abitativa e la gestione dei servizi abitativi pubblici. Il percorso amministrativo ha una durata complessiva di 90 giorni, dall’8 febbraio al 9 maggio 2018, e prevede l’approvazione da parte dell’assemblea dei sindaci del piano annuale 2018 entro 60 giorni in seguito alla ricognizione attraverso la piattaforma informatica delle unità abitative (da assegnare entro il 31 dicembre 2018). Entro 30 giorni dall’approvazione, il Comune Capofila deve emanare il primo avviso pubblico, la cui pubblicazione segna la cessazione dell’efficacia dei bandi per l’assegnazione degli alloggi. 
Per quanto riguarda il piano triennale (2019-2021) e il piano annuale 2019, il percorso amministrativo ha inizio con la ricognizione delle unità abitative da parte del comune capofila, da effettuarsi entro il 31 ottobre 2018. Entro questa data, quindi, i comuni e le Aler territorialmente competenti dovranno comunicare al comune capofila le unità abitative disponibili nell’anno e nel triennio di riferimento, e le comunicazioni necessarie per la redazione dei piani. L’approvazione da parte dell’assemblea dei sindaci deve invece avvenire entro il 31 dicembre 2018. 
 

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