L'osservatorio sulla condizione abitativa: il caso della Provincia di Brescia

Mutamento Sociale n.4 - Dicembre 2004

La questione dell'accesso alla casa è una tematica di estrema attualità che costituisce elemento di disagio per molte fasce della popolazione. La velocità con cui evolvono la situazione economica e sociale della popolazione e i relativi modelli comportamentali, mette in evidenza le mille sfaccettature che il fenomeno può assumere. Basti considerare le diverse modalità/possibilità di accesso al mercato privato da parte della popolazione autoctona e della popolazione immigrata, che rischiano di alimentare un potenziale conflitto sul territorio; oppure le difficoltà cui devono far fronte i singles e le giovani coppie, categorie sociali emergenti, le cosiddette famiglie minime, per poter trovare una sistemazione abitativa autonoma con prezzi accessibili. I metodi di rilevazione quantitativi tradizionali di cui si sono servite fino a tempi recenti le politiche nazionali e regionali, e la non-sistematicità con cui spesso vengono utilizzati, non riescono a cogliere queste dinamiche nelle loro precise articolazioni, soprattutto per quel che succede nel mercato privato. Il quadro interpretativo offerto da queste rilevazioni rischia di essere inadeguato per l'orientamento delle scelte programmatiche che le Regioni e i territori locali devono compiere per obbligo istituzionale.

È in questo contesto che sono nate diverse disposizioni nazionali e regionali, tra cui si ricorda soprattutto la legge 431/98 (legge Zagatti), che prevedono la costituzione di osservatori sulla condizione abitativa. L'obiettivo di tali interventi è quello di affiancare e sostenere i processi decisionali in materia abitativa attraverso uno strumento conoscitivo sistematico e permanente a sostegno della realizzazione e della valutazione delle politiche abitative. La risposta più strutturata sta prendendo forma sul territorio nazionale attraverso l'attivazione graduale in tutte le regioni di osservatori sulle condizioni abitative. L'obiettivo è quello di assicurare un monitoraggio costante del fenomeno tramite il supporto di diversi strumenti: sistemi informativi permanenti sulle politiche abitative pubbliche e sull'andamento della domanda e dell'offerta nel mercato privato; rilevazioni periodiche sull'attività edilizia e urbanistica; indagini ad hoc su specifiche manifestazioni del fabbisogno abitativo; pubblicazioni di rapporti annuali. Tutti i dati, disponibili online, confluiscono in un osservatorio nazionale che dispone di un portale che offre la possibilità di consultare le principali normative in materia e di interrogare una banca dati che raccoglie i dati territoriali, promuovendo così il confronto tra i diversi territori (http://extranet.regione.piemonte.it/oss_nazionale/).

Altre risposte sono state avviate da tempo (ancor prima dell'osservatorio nazionale) e si stanno realizzando tuttora a livello locale, segno che ormai il bisogno di disporre di tale fonte di informazioni sta diventando di rilevanza fondamentale. La provincia di Brescia è in questo senso un importante terreno di sperimentazione. Nel corso del 2002 l'amministrazione provinciale ha infatti sentito l'esigenza di dotarsi di un osservatorio sulla condizione abitativa al fine di garantire alla propria programmazione, un'efficace base di conoscenza, coinvolgendo nel lavoro l'Aler, ente istituzionalmente preposto alla gestione del fabbisogno abitativo delle fasce di popolazione più deboli. La cooperazione dei due enti ha reso possibile l'istituzione dell'Osservatorio Provinciale della Condizione Abitativa della Provincia di Brescia. Synergia è stata chiamata a progettare l'attività dell'osservatorio per il primo anno, con il supporto operativo di DueA, una società locale. La progettazione è partita da una prima constatazione: sul territorio mancano rilevazioni omogenee ed esaustive che coinvolgano tutti i comuni della Provincia. Manca cioè una prassi ordinata di raccolta e confronto dei dati disponibili presso gli Enti locali. Priorità primaria di un Osservatorio Casa è infatti l'impegno di fornire, nei limiti del possibile, adeguati dati di sfondo sul tema della casa nel territorio locale. Tuttavia, tale operazione non può esaurire le esigenze conoscitive dell'amministratore e del decisore politico. Per poter interpretare adeguatamente i fabbisogni abitativi espressi dalla popolazione - nelle sue variegate declinazioni (anziani, giovani, coppie, immigrati, casi di emergenza sociale, ecc.) - sono opportuni approfondimenti qualitativi di problematiche emergenti, per le quali spesso mancano del tutto riscontri empirici qualitativi. Per poter indirizzare le politiche abitative la mera rilevazione di dati quantitativi, da sola, non è sufficiente.

La proposta progettuale di Synergia ha visto pertanto al centro dell'attività dell'Osservatorio, oltre alla raccolta ed alla elaborazione dei dati disponibili presso Enti e organizzazioni presenti sul territorio, l'avvio di indagini ad hoc su fenomeni di grande impatto sociale che esprimono anche pressioni rilevanti sul mercato immobiliare. In accordo con le priorità espresse dall'Amministrazione Provinciale, si è deciso di proporre l'avvio di due indagini qualitative su specifici target di popolazione a forte interesse strategico (giovani coppie e famiglie immigrate extracomunitarie) nei contesti urbani del Comune di Brescia e del Comune di Lumezzane.

Il progetto si è dunque articolato in tre macro-fasi:
1. Rilevazione a mezzo questionario degli interventi di politica abitativa a favore delle fasce deboli della popolazione attuati dai singoli Comuni in provincia di Brescia. In particolare si è focalizzata l'attenzione su tre tipologie di interventi: assegnazioni di case popolari, contributo integrativo per l'affitto, strutture di accoglienza e interventi a favore di alcune categorie specifiche di popolazione.
2.  Ricostruzione delle specificità e delle problematiche del fabbisogno abitativo delle giovani coppie insediate sul territorio del Comune di Brescia e dei Comuni della cintura periferica. Attraverso un lavoro di tipo qualitativo che ha coinvolto enti territoriali, cooperative edilizie, agenzie immobiliari, banche e giovani coppie, si è arrivati a delineare le principali criticità cui una giovane coppia italiana o straniera deve far fronte nel mercato privato degli affitti e delle compravendite.
3. Ricostruzione del fabbisogno abitativo di un particolare gruppo di immigrati: i pakistani residenti nel territorio del Comune di Lumezzane. L'immigrazione straniera gioca infatti un ruolo di grande rilevanza nel tessuto produttivo del Comune di Lumezzane, al centro di uno dei maggiori distretti industriali italiani. Da diversi anni si assiste all'insediamento stabile di lavoratori immigrati di varia origine (prevalentemente pakistani) decisi ad ottenere il ricongiungimento familiare e a crescere i propri figli a Lumezzane. Tale processo innesca inevitabilmente nuovi fabbisogni alloggiativi. L'indagine si è configurata come uno 'studio di comunità', volto a ricostruire, a mezzo di interviste in profondità a testimoni privilegiati, nuclei familiari e singoli immigrati, le caratteristiche salienti del fenomeno e a trarne spunti per la messa a punto di politiche abitative e di integrazione più efficaci.

L'integrazione dei risultati di queste tre macro-fasi ha permesso di definire un quadro conoscitivo ben articolato, valorizzando le risorse già attivate sul territorio in termini di reti e di concertazioni e mettendo alla luce dinamiche e criticità che hanno fornito valide indicazioni per l'orientamento di una politica abitativa più contestualizzata nel territorio di riferimento.
I rapporti relativi all'attività di ricerca delle prime due fasi sono disponibili all'indirizzo seguente del Settore Servizi Sociali della Provincia di Brescia: http://www.provincia.brescia.it/rassegna/doc/89360506.html .