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Lavoro agile e CUG: evitare le discriminazioni e rafforzare il monitoraggio

di Valerio Langè

Tutti ormai sanno che la riforma Madia chiede alle Pubbliche Amministrazioni di avviare forme di lavoro agile: ma quale ruolo gioca il Comitato Unico di Garanzia nei percorsi di sperimentazione e consolidamento dello smart working?

Una prima indicazione è contenuta nelle linee guida in materia di promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro approvate con la direttiva 3/2017 (la cosiddetta direttiva Madia) al paragrafo 1, punto C, in cui il Legislatore afferma che “un ruolo determinante nell’attuazione delle misure prescritte dovrà essere svolto dai Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni… Nell’ambito dei loro compiti propositivi, consultivi e di verifica, i Comitati unici di garanzia, infatti, contribuiscono attivamente all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l'efficienza delle prestazioni collegata alla garanzia di un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei principi di pari opportunità, di benessere organizzativo e dal contrasto di qualsiasi forma di discriminazione e di violenza morale o psichica per i lavoratori”.

In particolare, nella fase iniziale dei progetti il CUG vigilerà che nessuna tipologia di lavoratori sia aprioristicamente esclusa dalla possibilità di accedere al lavoro agile. Nelle successive fasi di sperimentazione, di estensione e di consolidamento potrà collaborare con l’Amministrazione nel monitoraggio degli impatti del lavoro agile, prestando particolare attenzione agli effetti sul benessere organizzativo, anche attraverso indagini di clima, che sono tra gli strumenti di cui lo stesso Legislatore suggerisce l’impiego.

Si tratta di un monitoraggio che può fornire risultati sorprendenti, se si tiene conto che i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano mostrano come la soddisfazione per l’organizzazione del lavoro aumenti del 63% con l’adozione del lavoro agile. Infatti, la percentuale di lavoratori che si dichiara “molto soddisfatta” dell’organizzazione è pari al 19%, percentuale che sale fino al 31% quando si considerano gli smart worker.

Gli esempi e le buone pratiche sono numerosi. Il CUG dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha svolto un’analisi comparativa in cui raccoglie e raffronta i regolamenti adottati da diverse Pubbliche Amministrazioni, tra cui la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e l’INAIL. Inoltre, suggerisce che il CUG faccia parte del gruppo di lavoro che la direttiva Madia prevede a sostegno dell’amministrazione per l’avvio della sperimentazione e nella fase di valutazione e monitoraggio del lavoro agile (paragrafo 2, punto A).

Similmente, il progetto di lavoro agile avviato dalla regione Emilia-Romagna è monitorato da un gruppo di lavoro paritetico composto da rappresentanti dell’Amministrazione, delle Organizzazioni sindacali, dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e del Comitato Unico di Garanzia.

Infine, il progetto UNISMART dell’Università di Udine, avviato nel dicembre del 2019 con venti dipendenti, vede il coinvolgimento del Comitato Unico di Garanzia in modo stabile e strutturato. Il progetto si pone l’obiettivo di favorire una cultura gestionale orientata al risultato, aumentare la produttività, realizzare economie di gestione, favorire la conciliazione, promuovere la mobilità sostenibile e il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici. In questo contesto, il CUG svolge le funzioni di Osservatorio permanente sul lavoro agile, col compito di raccogliere dati e informazioni relativi all’andamento del lavoro agile, il suo impatto sul funzionamento dell’Università, sull’organizzazione di vita dei dipendenti, attraverso modalità che possono consistere in report, focus group, o interviste. Inoltre, il CUG è chiamato a relazionare periodicamente agli organi competenti circa l’andamento del lavoro agile.

Ovviamente, prima di passare all'azione, il CUG dovrà costituirsi e dotarsi di un adeguato regolamento, di cui un canovaccio con gli spunti necessari ad approfondire la discussione sui vari livelli di dettaglio è disponibile qui gratuitamente.

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