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Legge 77/2020: nuove prospettive per il lavoro agile, che spetta al 30% dei dipendenti pubblici

di Valerio Langè
La conversione parlamentare del decreto rilancio, completata lo scorso 17 luglio, ha dato origine alla legge 77/2020, che consente di definire un quadro più certo circa il futuro del lavoro agile e le prospettive degli smart worker del pubblico impiego.

In primo luogo, il diritto al lavoro  agile è riconosciuto, sulla  base  delle  valutazioni  dei medici competenti, anche ai lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio  in  ragione  dell’età o  della condizione di rischio derivante da  immunodepressione,  da  esiti  di patologie oncologiche o dallo svolgimento  di  terapie  salvavita  o, comunque, da comorbilità che possono caratterizzare  una  situazione di maggiore rischiosità accertata dal medico competente, a condizione che  tale  modalità sia  compatibile  con  le caratteristiche della prestazione lavorativa.

In secondo luogo, il fondo di cui al comma 65-ter, cioè il fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali istituito nell’ambito della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, è incrementato di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 e consente di rendicontare anche interventi volti alla concessione in  uso  gratuito  di locali appartenenti al patrimonio pubblico,  al  fine  di  esercitare forme di lavoro  agile,  con  oneri  di  manutenzione  a  carico  dei concessionari.

Inoltre, per quanto riguarda le tempistiche, fino al 31 dicembre  2020  le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a applicare il lavoro agile al 50% del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità, organizzando il lavoro  dei  propri dipendenti e l'erogazione dei  servizi  attraverso  la  flessibilità dell'orario di  lavoro,  rivedendone  l'articolazione  giornaliera  e settimanale, introducendo modalità  di  interlocuzione  programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza  con  l'utenza.  In   considerazione   dell'evolversi   della   situazione epidemiologica, con uno o più decreti del Ministro per la pubblica amministrazione potranno essere stabilite modalità organizzative e fissati criteri e principi in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile, anche prevedendo il conseguimento di precisi obiettivi quantitativi e qualitativi.

Viene poi introdotto uno specifico strumento per programmare in modo più organico lo smart working. La legge prevede infatti che entro il 31 gennaio di ogni anno, le amministrazioni pubbliche redigano, sentite le organizzazioni sindacali, il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), quale sezione del piano della performance. Il POLA  individua  le  modalità  attuative  del  lavoro  agile prevedendo, per le attività che possono essere svolte  in  modalità agile, che almeno il 60% dei dipendenti  possa  avvalersene, garantendo che gli stessi non subiscano penalizzazioni  ai  fini  del riconoscimento di professionalità e della progressione di  carriera, e  definisce,  altresì,  le  misure   organizzative,   i   requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, anche  dirigenziale, e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei  risultati conseguiti,  anche  in  termini  di  miglioramento  dell'efficacia  e dell'efficienza dell'azione  amministrativa,  della  digitalizzazione dei processi, nonché'  della  qualità  dei  servizi  erogati,  anche coinvolgendo i cittadini, sia individualmente, sia nelle  loro  forme associative.
È da rilevare che in caso di mancata adozione del POLA, il lavoro agile si applica almeno al 30% dei dipendenti, ove lo richiedano: si aumenta quindi considerevolmente l’obiettivo fino ad ora indicato dalla Direttiva 3/2017 pari al 10%. Il raggiungimento di tali obiettivi è realizzato nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, mentre le   economie derivanti dall'applicazione del POLA restano acquisite al bilancio di ciascuna amministrazione pubblica: in questo senso, lo smart working può diventare una interessante leva per individuare nuove risorse.

Infine, presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri è istituito l’Osservatorio nazionale del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche.  Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione saranno definiti la composizione, le competenze e il funzionamento dell'Osservatorio.
 

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