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Reddito di Cittadinanza: le aspettative dei giovani in relazione a misure analoghe

di Andrea Bottazzi, Luca Bottazzi, Simone Cordisco, Marcello Vaninetti, Roberto Vernetti. Dalla rubrica "Lavori di ricerca empirica degli studenti dell'Università di Pavia"
Il Reddito di Cittadinanza (RdC) ha rappresentato un provvedimento importante per la lotta alla povertà e alla disoccupazione. Sostituendo il Reddito d’Inclusione (ReI), misura con la quale condivide molti elementi, può essere inscritto nella serie di provvedimenti di protezione sociale che si ispirano al Reddito Universale (RU) o Reddito di Base, concetto introdotto dall’economista-filosofo belga Philippe Van Parijs.

La ricerca, condotta su un campione di 168 individui (di cui 85 femmine), mirava a capire quali fossero le aspettative dei giovani compresi tra i 20 e i 30 anni, residenti in nord Italia, in merito a PIL, occupazione, efficacia nella lotta alla povertà e impatto sul bilancio dello Stato della misura proposta dai cinque stelle. Paragonando il RdC ad altre misure di contrasto alla povertà, promosse all’interno dei paesi OCSE, tramite l’Economic Survey pubblicato dall’OCSE sull’Italia (Economic Survey of Italy 2019: “Reviving growth and broadening its benefits”), emerge che il RdC (CI) avvicini molto il reddito disponibile (40% del reddito mediano) alla soglia di povertà relativa (50% del reddito mediano) rispetto ad altre proposte simili di altri Paesi, ed è ben più generoso del REI, che eleva il reddito solamente intorno al 10% della mediana dei redditi.


(fonte: http://www.oecd.org/eco/surveys/italy-economic-snapshot/ )


L’82% del campione ha dichiarato di conoscere il RdC, almeno in parte, mentre il 40,24% il REI e solo il 6,6% il RU. Inoltre, tra coloro che conoscono il REI, in pochi ritengono che il RdC possa essere più efficace di quest’ultimo per quanto riguarda la lotta alla povertà. Gli indici di associazione sono tuttavia piuttosto bassi; invece in generale, è più probabile riscontrare un soggetto che conosce il RU se conosce anche il REI, rispetto a un soggetto che non conosce quest’ultima misura.

In merito al livello di istruzione e le aspettative occupazionali sul RdC, è presente una scarsa correlazione. Esiste invece una correlazione negativa tra il livello di istruzione e le aspettative sul bilancio pubblico. Per quanto riguarda invece le relazioni tra voto espresso nelle elezioni politiche del 2018 e le aspettative, l’effetto è sostanzialmente nullo.
In sintesi, dalla ricerca emerge che il RdC non gode di una buona reputazione all’interno del campione osservato, nonostante sia la misura più conosciuta tra quelle presentate. Per quanto riguarda gli intervistati che non hanno votato i partiti di governo non è possibile determinare che le loro aspettative siano diverse da chi invece ha affermato di aver votato i partiti di governo e il livello di istruzione risulta essere quasi indipendente rispetto alla valutazione sulle aspettative.

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