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SOCIALITÀ DEI GIOVANI POST PANDEMIA . Come la pandemia ha influenzato la socialità dei giovani.

A cura di Elena Folli, Vanessa Galeno, Balla Epiphanie Prisca N’cho, Nicola Jeremy Seetaram, Pierluigi Tavazzi e Vittoria Maria Verenini. Dalla rubrica "Lavori di ricerca empirica" degli studenti dell'Università di Pavia per il corso di Statistica Sociale
Introduzione 
 
La pandemia da Covid - 19 ha avuto un impatto senza precedenti su ogni aspetto della vita, compresi gli stili di vita e le abitudini di ciascuno. Ma la pandemia ha avuto anche un impatto sulla socialità, soprattutto dei giovani?
 
Grazie all’opportunità concessa dal corso di Statistica Sociale della facoltà di Economia dell’Università di Pavia, abbiamo avuto modo di analizzare un tema a nostro piacimento e noi abbiamo deciso di trattare il tema “socialità dei giovani post pandemia”. Tramite questo articolo vogliamo presentare la nostra analisi e i relativi risultati ottenuti studiando l’argomento.
 
I dati presi in considerazione sono stati ottenuti attraverso un questionario diffuso online dal quale siamo riusciti a raccogliere 187 risposte. La maggior parte delle risposte raccolte provengono dal pubblico femminile. Infatti circa il 70,6% degli intervistati sono ragazze mentre il 28,9% sono ragazzi. Una sola persona ha preferito non specificare il proprio sesso. Gli intervistati hanno tra i 14 e i 35 anni di età e ciò ci ha permesso di fare la nostra analisi per diverse categorie di età. 
 
La nostra ricerca si compone di tre parti, ciascuna delle quali tratta diversi aspetti. Il primo spunto di riflessione riguarda la valutazione della soddisfazione della vita prima della pandemia e come questa valutazione sia cambiata relativamente alla vita odierna. Successivamente, il secondo tema è legato alle attività e agli hobbies praticati nel tempo libero e all’osservazione di eventuali cambiamenti nelle abitudini dei giovani per via della pandemia. Infine, l’ultima sezione di questo articolo tratta il ruolo dei social network nella vita sociale dei giovani.

Svolgimento ed Analisi

PRIMA PARTE: SODDISFAZIONE DELLA VITA PRE E POST PANDEMIA

Come primo spunto di riflessione, abbiamo voluto studiare la valutazione che i nostri intervistati hanno assegnato alla soddisfazione della loro vita prima della pandemia. Abbiamo poi proposto ai nostri intervistati di rivalutare la soddisfazione della vita che conducono oggigiorno. I risultati che abbiamo ottenuto dal confronto di questi dati, riguardanti la stessa variabile, ma relativi a due periodi differenti, sono sorprendenti. Infatti, dalla nostra analisi ci aspettavamo opinioni poco positive sulla vita dopo il lockdown. Tuttavia, la maggioranza dei nostri intervistati ritiene molto soddisfacente la propria vita dopo gli anni pandemici (circa il 66% è soddisfatto della propria vita ora, in contrasto con il 46% delle valutazioni positive della vita pre pandemica).

SECONDA PARTE: HOBBIES E ATTIVITÀ

Come analisi principale di questa sezione, abbiamo voluto osservare se, nel passaggio dalla vita pre pandemica a quella post pandemica, il tempo che i nostri intervistati dedicano agli hobbies sia cambiato.



Come possiamo notare dai grafici (in cui abbiamo considerato la suddivisione in categorie d’età come variabile indipendente e il tempo giornaliero dedicato agli hobbies come variabile dipendente), il tempo dedicato agli hobbies non ha subìto modifiche sostanziali per via della pandemia. La maggioranza dei nostri intervistati ha dichiarato di dedicare tra i 30 minuti e le 2 ore del proprio tempo libero ai propri hobbies sia prima che dopo la pandemia.
Possiamo dedurre che il lockdown del 2020 e i vari lockdown successivi non hanno rappresentato un ostacolo per i nostri intervistati per quanto riguarda la decisione di riprendere le proprie abitudini una volta ridotte le restrizioni. Infatti, essi non hanno deciso di ridurre le loro attività sociali, bensì ne hanno intraprese di nuove, molte delle quali possono incrementare l’opportunità di conoscere nuove persone (come, ad esempio, frequentare corsi di danza, fotografia e cucina, l’università o l’oratorio). 

TERZA PARTE: RUOLO DEI SOCIAL NETWORK

Come ultimo punto di riflessione, abbiamo deciso di analizzare il ruolo che i social network hanno sulla socialità dei giovani. L’analisi principale che abbiamo condotto in questa sezione è stata relativa all’utilizzo dei social network durante la pandemia rapportato al numero di componenti familiari dei nostri intervistati. La nostra intenzione era quella di sapere se l’appartenenza a famiglie più numerose avesse aiutato i ragazzi che hanno risposto al questionario ad allontanarsi dai social network e interagire con i propri fratelli. Come primo sguardo ai dati, abbiamo riscontrato che indipendentemente dal numero di componenti familiari, c’è stato un incremento generalizzato dell’utilizzo dei social network. Successivamente, abbiamo anche ottenuto dei risultati a sostegno del fatto che gli intervistati con famiglie più numerose hanno comunque incrementato il tempo di utilizzo di questi strumenti. Questo risultato è stato inatteso in quanto ci aspettavamo un aumento dell’utilizzo di queste applicazioni soprattutto nelle famiglie meno numerose, ma in realtà i nostri intervistati con fratelli e sorelle hanno comunque preferito passare il proprio tempo libero sui social network.

Inoltre, eravamo interessati anche a studiare il tempo di utilizzo dei social network rapportato a prima e dopo la pandemia per vedere quanto il lockdown avesse influito sul tempo d’uso del cellulare da parte dei nostri intervistati.



In questi due grafici abbiamo considerato il tempo di utilizzo dei social network suddiviso in diverse fasce orarie come variabile dipendente e la suddivisione in categorie d’età come variabile indipendente. Si può osservare che la maggior parte degli intervistati trascorreva un intervallo di tempo tra 1 e 2 ore sui social network prima della pandemia. In seguito all’aumento dell’uso dei social network durante il lockdown, dove il tempo di utilizzo più frequente era superiore a 4 ore, i nostri intervistati sono tornati a passare meno tempo sui propri dispositivi, ritornando ai livelli pre pandemici. L’unica differenza che si può percepire è relativa ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni che hanno incrementato leggermente il tempo di utilizzo dei social, ma ciò non si è verificato anche per le altre categorie d’età.

Infine, abbiamo anche svolto alcune interviste. La nostra intenzione è quella di fare un confronto tra il lockdown italiano e le misure adottate da altri Paesi per affrontare la pandemia. Inoltre, eravamo curiosi di conoscere in che modo i giovani intervistati avessero affrontato questo periodo in 3 Paesi diversi.

Conclusione

In conclusione, abbiamo ricavato informazioni che ci hanno condotti a smentire alcune delle nostre previsioni iniziali. Eravamo infatti convinti di ottenere dati a sostegno di un generale aumento nell’utilizzo dei social non solo durante la pandemia, ma anche nei periodi successivi, e di un peggioramento delle capacità dei giovani di relazionarsi con le altre persone. 
Dal nostro studio abbiamo dedotto che gli intervistati hanno aumentato l’utilizzo dei social network solamente durante la pandemia e non nei periodi successivi, ad eccezione del limitato caso dei ragazzi compresi tra i 14 e i 17 anni. Abbiamo concluso che i social network sono stati fondamentali per mantenere contatti con amici e parenti durante la pandemia perché costituivano l’unico mezzo per socializzare. La possibilità di conoscere persone sul web è un’opzione sicuramente diffusa anche oggi, ma i dati evidenziano il fatto che i giovani siano tornati a socializzare incontrandosi di persona.
Infatti una questione molto importante è che i giovani dopo la pandemia non hanno avuto grandi difficoltà a riprendere in mano le loro vite e a relazionarsi con gli altri, nonostante la mancanza di socialità durante i numerosi lockdown. La maggior parte di coloro che hanno dichiarato di aver percepito un cambiamento nel modo di relazionarsi con gli altri ha valutato con un punteggio medio l’intensità di tale cambiamento. Dunque, in conclusione, si può affermare che i nostri intervistati abbiano ripreso le loro abitudini senza particolari difficoltà e che comunque la pandemia abbia influito sulla volontà di migliorare il proprio stile di vita dedicandosi a nuove attività.
 

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