Le nuove Linee guida per la definizione dei modelli organizzativi degli ATS per l’attuazione dei LEPS

di Arianna Zanon | Marzo 12, 2025

Si è tenuto il 12 marzo 2025 il webinar promosso da ANCI, Banca Mondiale e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un evento di grande rilievo per la definizione dei modelli organizzativi omogenei degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS). Il focus della discussione è stato sulle nuove Linee guida per la definizione dei modelli organizzativi degli ATS per l’attuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS), frutto di un lungo percorso normativo e tecnico che culmina nell’intesa sancita a fine 2024 in Conferenza Unificata. L’obiettivo è garantire un’organizzazione più efficace e omogenea degli ATS, al fine di migliorare la gestione dei servizi sociali e l’attuazione dei LEPS in tutta Italia.

Un nuovo assetto per gli ATS: verso l’attuazione dei LEPS

Le Linee guida attuative mirano a consolidare e uniformare l’organizzazione degli ATS per garantire l’erogazione efficace e omogenea dei LEPS, che ad oggi, sul territorio nazionale, non lo è. Ad esempio, il livello di attuazione del LEPS relativo all’assunzione di assistenti sociali registra un incremento significativo, con un +39,7% di assunzioni nel settore sociale dal 2020 al 2023. Tuttavia, la distribuzione rimane disomogenea: le regioni con standard già elevati hanno beneficiato maggiormente di queste assunzioni, riuscendo a raggiungere il LEPS, mentre le aree più fragili necessitano di un ulteriore potenziamento.

Il percorso di attuazione della legge 328/2000, infatti, ha visto modelli organizzativi molto diversi sui territori, con gradi di cogenza e strumenti di incentivazione eterogenei. Attualmente, la gestione associata dei servizi sociali è obbligatoria in alcune regioni, che hanno previsto specifiche normative in tal senso, mentre altre non hanno inserito tale obbligo nella loro legislazione. Nelle regioni che hanno stabilito l’obbligo, si riscontrano differenze significative: alcune hanno indicato la forma preferenziale basandosi sul TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), altre si sono limitate a rinviare genericamente al TUEL senza specificare una modalità precisa, mentre altre ancora hanno individuato e regolamentato forme di gestione associata proprie a livello regionale. Questo ha portato a una grande frammentazione, con ATS che operano attraverso convenzioni, consorzi o aziende speciali. Alcuni ambiti monocomunali, pur rappresentando una realtà minoritaria (39 in tutta Italia), sollevano interrogativi sulla loro capacità di garantire un’erogazione efficiente e uniforme dei servizi. Inoltre, in molte regioni permangono disparità tra distretti sociosanitari e ATS, con sovrapposizioni di competenze che rendono difficile una programmazione integrata. Il rafforzamento della gestione associata è quindi una priorità per garantire standard omogenei su tutto il territorio nazionale. È stata evidenziata la necessità di rendere più strutturato e coerente il sistema, rafforzando gli ATS per sostenere la realizzazione dei LEPS con standard operativi definiti.

Gli elementi chiave delle nuove linee guida

Per garantire il successo del processo di omogeneizzazione, il webinar ha evidenziato alcuni elementi imprescindibili:

  • Ruolo politico-amministrativo forte: la gestione associata non può prescindere da un chiaro indirizzo politico e strategico, spesso sottovalutato a favore di aspetti puramente amministrativi e operativi.

  • Regole chiare e uniformi: la diversità dei modelli regionali richiede un quadro normativo stabile e calibrato sulle esigenze territoriali. È fondamentale rispettare le autonomie locali, ma al contempo creare un riferimento chiaro per i Comuni e gli enti gestori.

  • Valorizzazione delle buone pratiche: alcune esperienze di gestione associata già consolidate possono rappresentare un punto di riferimento per il sistema nazionale. Individuare gli ATS più virtuosi e replicarne i modelli di successo può essere un metodo efficace per accelerare il processo di omogeneizzazione.

Le Linee guida si articolano in quattro capitoli principali, che comprendono i riferimenti normativi, la ricognizione delle esperienze territoriali, la definizione dei modelli organizzativi e l’elenco degli impegni assunti dai vari livelli di governo. In particolare, il documento stabilisce 36 impegni suddivisi tra Stato, Regioni, Comuni e ATS.

Gli impegni a livello centrale, in capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), riguardano la definizione di strumenti di governance, il monitoraggio dell’attuazione delle Linee guida e il supporto tecnico-amministrativo per la gestione associata dei servizi sociali. Tra questi, la creazione di un portale di riferimento per la documentazione, la pubblicazione di linee guida dettagliate sui LEPS e la definizione di piani di formazione specifici per gli enti locali.

A livello regionale, gli impegni prevedono la strutturazione di un quadro normativo chiaro per l’attuazione delle Linee guida, la promozione della gestione associata attraverso incentivi e la creazione di strumenti di coordinamento tra ATS e servizi territoriali. Alcune regioni hanno già avviato processi di riforma, come il Veneto con la LR 9/2024 che prevede una riorganizzazione degli ATS e l’adozione di nuove modalità operative.

I Comuni, in quanto enti attuatori diretti, dovranno garantire il rispetto delle nuove disposizioni organizzative, rafforzando la cooperazione con gli altri enti territoriali, assicurando un adeguato impiego delle risorse finanziarie e partecipando ai tavoli di monitoraggio con le Regioni e il MLPS. Sarà fondamentale il loro ruolo nella promozione di soluzioni operative efficaci e sostenibili per l’erogazione dei servizi sociali.

Gli ATS, infine, sono chiamati a implementare i modelli organizzativi definiti, coordinandosi con i servizi sociosanitari e gli enti del Terzo Settore per migliorare la qualità e la prossimità dei servizi ai cittadini. Tra gli impegni specifici figurano la riorganizzazione delle strutture amministrative, il rafforzamento delle competenze professionali attraverso percorsi di formazione continua e il monitoraggio dei risultati attraverso la raccolta di dati sulle prestazioni erogate.

L’attuazione di questi impegni sarà monitorata dal MLPS, con il supporto di Banca Mondiale, attraverso un piano di rilevazione dati annuale che coinvolgerà tutti i livelli istituzionali, con l’obiettivo di garantire un’evoluzione costante e misurabile del sistema di welfare territoriale.

Verso una governance multilivello dei servizi sociali

Dal dibattito è emersa la necessità di un coordinamento efficace tra Stato, Regioni e Comuni per garantire una governance multilivello dei servizi sociali. La riorganizzazione degli ATS non è solo una sfida amministrativa, ma un’opportunità per costruire un sistema di welfare più equo, efficiente e capace di rispondere ai bisogni delle comunità.

Esempi concreti di transizione in atto sono stati illustrati da rappresentanti istituzionali come l’Assessore Chierchia del Comune di Campobasso e la Dott.ssa Maria Rosa Pavanello, presidente della consulta ANCI Veneto. In Molise, ad esempio, gli ATS si stanno riorganizzando per ridurre il numero di ambiti, migliorando il coordinamento e la programmazione. In Veneto, la recente legge regionale 9/2024 ha definito nuovi criteri per la gestione associata, con la previsione della creazione di nuove strutture organizzative entro il 2026. Le prossime fasi di attuazione vedranno l’elaborazione di protocolli di intesa e la definizione di nuovi modelli organizzativi, con l’obiettivo di giungere, entro il 2026, a una gestione associata più solida e strutturata. Un percorso ambizioso, ma necessario per garantire servizi sociali di qualità in tutto il Paese.

In conclusione, in un contesto di continui cambiamenti normativi e di crescenti sfide sociali, la riforma degli ATS rappresenta un passo fondamentale per garantire un welfare più equo e inclusivo. Il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità di tutti gli attori coinvolti di collaborare e di implementare soluzioni efficaci e sostenibili nel lungo periodo.