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Synergia Magazine

Generazione Z. Aspettative nel mondo del lavoro: misurare la distanza.

A cura di Matteo Basso, Ehab Hashish e Daniele Vitrano. Dalla rubrica "Lavori di ricerca empirica" degli studenti dell'Università di Pavia per il corso di Statistica Sociale
La generazione Z è composta da individui nati tra il 1997 e il 2012, rappresenta i nativi digitali, coloro che sono cresciuti nell'era di Internet e delle reti. Oltre ad aver condizionato le loro vite, l'innovazione tecnologica ha trasformato profondamente le dinamiche sociali ed il modo di fare impresa.
 
Questa generazione è cresciuta durante un periodo caratterizzato da una recessione economica e da eventi avversi come la crisi economica globale del 2008, la crisi dei debiti sovrani del 2012, la crisi pandemica del 2019 ed è chiamata a rispondere alla imminente sfida della transizione ecologica.
 
Considerando che i giovani della generazione Z stanno ora entrando a pieno titolo nel mercato del lavoro e con i precedenti presupposti, durante il corso di Statistica Sociale presso l'Università degli Studi di Pavia a cura della Professoressa Tarantola, in collaborazione con Synergia, è stata condotta un'indagine volta a comprendere le aspettative che hanno formato riguardo al loro futuro professionale e i fattori che considerano più importanti durante la selezione di un'occupazione.
 
Per analizzare questa tematica, è stato realizzato un questionario utilizzando la piattaforma Google Form e successivamente diffuso attraverso i principali canali social. Il questionario ha coinvolto un totale di 202 persone, di cui il 66% donne e il 33% uomini. La maggioranza proveniva dal nord Italia (74,3%), seguito dal sud Italia (17,8%) e dal centro Italia (7,9%).
 
Il questionario è stato suddiviso in due parti:

1. Nella prima parte della ricerca, l'obiettivo era comprendere quali fattori i giovani considerano più importanti durante la selezione di un'occupazione. È emerso che l'80% del campione ritiene che la serenità e le buone relazioni lavorative con i colleghi sia il fattore più importante nella scelta del posto di lavoro. Altri fattori, in ordine di importanza sono l’attenzione che l’azienda rivolge alle tematiche ambientali, la stabilità lavorativa, la possibilità di fare carriera e la disponibilità di avere abbastanza tempo libero per dedicarsi ai propri hobby. Un elemento distintivo e caratterizzante della generazione Z e forse il più importante, è l’attenzione che essa attribuisce alle tematiche ambientali e dell'ecosostenibilità. Le nuove generazioni tendono a prediligere aziende socialmente responsabili, che considerano impegnate nelle sfide a cui il mondo moderno chiede di rispondere. In particolare, la maggioranza degli intervistati che considerano “molto importante” che l’azienda per cui lavoreranno sia socialmente responsabile ed ecosostenibile, sono coloro i quali hanno studiato questa tematica durante il proprio percorso di studi.

Tra i fattori consideranti meno importanti troviamo il prestigio sociale associato al posto di lavoro e la vicinanza geografica dello stesso alla propria abitazione. 

Durante la pandemia, lo smart working ha conosciuto un boom a causa delle politiche di lockdown. Ad oggi, i giovani non ritengono essenziale la presenza di questo strumento, ora che la normalità è tornata, lo smart working viene considerato come un plus, "comodo", di supporto al tradizionale modo di lavorare, con la potenzialità se adottato, di realizzare ambienti di lavoro ibridi, andando a favorire nei giovani lavoratori il complesso bilanciamento tra vita privata e lavorativa.

Sono state poi indagate ed analizzate anche le aspettative riguardanti la prima retribuzione dei giovani della generazione Z, confrontandole con i dati del report sulla condizione occupazionale dei laureati del 2022 di Almalaurea. Nel nostro campione, si rileva che sia i diplomati che i laureati attribuiscono un'alta importanza allo stipendio. Nel caso dei diplomati, ciò avviene indipendentemente dall'indirizzo di studio, mentre per i laureati triennali e magistrali, i laureati in discipline STEM mostrano una maggiore sensibilità verso questo aspetto. A testimoniare ciò, oltre il 60% di coloro che hanno rifiutato almeno una volta un posto di lavoro lo hanno declinato a causa di una retribuzione insoddisfacente, considerata non il linea con le proprie competenze.
                                     
2. In questa fase del questionario, si sono volute evidenziare le caratteristiche che distinguono i giovani della generazione Z più propensi a trasferirsi all'estero. Il 62% del campione ha dichiarato di aver preso in considerazione questa possibilità. Questo gruppo è per la maggioranza composto da persone che si ritengono pessimiste riguardo al futuro del mondo del lavoro italiano. Dato importante è certamente la percentuale di futuri probabili "cervelli in fuga" in aumento all’aumentare del livello di istruzione. Per questo gruppo, un lavoro che permetta di progredire professionalmente in tempi rapidi è una caratteristica fondamentale, ciò a conferma del fatto che uno dei motivi che spinge i giovani a guardare oltre i confini sta nella difficoltà di trovare nell’ambiente di lavoro un sistema di incentivi che valorizza le loro capacità professionali. Non emergono invece differenze significative tra coloro che vogliono trasferirsi all’estero per motivi lavorativi in relazione all'indirizzo di studio scelto o alla provenienza geografica degli intervistati. 

 
In conclusione, per giovani della generazione Z, nonostante un contesto socio-economico avverso, durante la scelta del proprio lavoro, oltre al fattore remunerativo, riveste grande importanza l’impegno stesso delle aziende verso le macro-sfide sociali e ambientali. Perseguendo i loro valori personali e attenti all’impatto sociale delle proprie azioni, la Gen. Z chiede lo stesso al mondo che li circonda, e ciò riteniamo essere un ottimo punto di partenza visto che: “Le forze che determinano lo stato, perennemente mutevole, del mercato sono i giudizi di valore degli individui e le azioni dirette dai loro giudizi di valore” cit. Ludwig von Mises.
 

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