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La Direttiva numero 2 del 27 giugno 2019 indica le linee guida per promuovere le pari opportunità e rafforzare il ruolo dei Comitati Unici di Garanzia nelle Pubbliche Amministrazioni, integrando quanto previsto dalla precedente direttiva del 4 marzo 2011. Le misure, al capitolo 3.6, indicano come il CUG possa svolgere azioni di tutela nei confronti dei dipendenti che segnalino comportamenti violenti o molesti affinché non venga tollerata nei loro confronti alcuna azione persecutoria o discriminatoria diretta o indiretta. Chiede anche, allo stesso capitolo, che il Presidente del CUG si faccia promotore della costituzione, insieme con l’ufficio competente per la gestione del personale, di un Nucleo di ascolto organizzato interno all’amministrazione.
La Direttiva, tuttavia, non fornisce indicazioni per la composizione e l’attività di tale Nucleo. Per questo, è interessante e utile analizzare le iniziative sperimentate dalle Amministrazioni italiane.
Un caso da cui trarre spunto è quanto realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Il Ministero ha costituito, nel dicembre del 2012, uno Sportello di ascolto (qui il Regolamento adottato), allo scopo di ricevere le richieste di colloquio da parte dei dipendenti che intendono segnalare situazioni di disagio riconducibili a molestie, mobbing e discriminazioni nell’ambiente di lavoro. Lo Sportello è coordinato dalla Consigliera di fiducia del MAECI e conta su quattro persone addette, individuate al di fuori del Comitato Unico di Garanzia e nominate dall’Amministrazione secondo criterio paritetico per la durata di due anni, rinnovabile una sola volta.
Lo Sportello raccoglie le segnalazioni tramite una mail appositamente predisposta, ma il contatto può avvenire anche telefonicamente o di persona; lo Sportello trasmette a chi le richiede le informazioni pertinenti al caso e diffonde le linee guida per una prima rappresentazione della situazione. Collabora poi all’istruttoria di competenza del Consigliere di fiducia e/o del Comitato Unico di Garanzia, contestualizzando e dettagliando il caso. Infine, informa il CUG circa i fenomeni di disagio segnalati, relazionando annualmente, allo scopo di metterlo nelle condizioni di poter individuare interventi risolutori.
Lo Sportello ha raccolto 24 segnalazioni nel 2017 e 15 nel 2018, pervenute principalmente via mail; le persone hanno segnalato nel 37% dei casi difficoltà nei rapporti con i superiori, nel 27% dei casi con i colleghi e in eguale misura (27%) sia con i superiori che con i colleghi, mentre sono segnalate difficoltà con i collaboratori nel 9% dei casi. Le principali ragioni di malessere, tra le segnalazioni pervenute allo Sportello, sono legate ad attacchi verbali e demansionamento, mentre il primo caso di stalking affrontato dallo Sportello si è verificato nel 2018 e ha permesso di dare sostegno alla vittima con colloqui volti a contenere gli stati ansiosi e a colloqui di orientamento circa gli strumenti a disposizione per far fronte alla situazione (fonti: Relazione sulla situazione del personale 2017 e Relazione sulla situazione del personale 2018). L’attività dello Sportello permette anche di mappare le reazioni emotive percepite e di elaborare di conseguenza strategie di intervento e di prevenzione: dai dati autoriferiti si rileva come senso di frustrazione e paura di ritorsioni siano le reazioni emotive prevalenti, mentre è l’ansia il sintomo psicofisico accusato più di frequente. Lo Sportello di ascolto contribuisce infine a ridurre il senso di isolamento e rinforza il senso di appartenenza, favorendo la collaborazione tra Amministrazione e personale.
Si tratta di un’iniziativa che ha caratterizzato anche altre Pubbliche Amministrazioni, come il Politecnico di Milano, dove lo Sportello di Ascolto del Disagio Organizzativo è attivo dal 2008; avviato dal precedente Comitato per le Pari Opportunità è ora portato avanti dal CUG. Lo Sportello del Politecnico di Milano offre a tutto il personale dell’ateneo uno spazio in cui le persone possono affrontare le problematiche personali anche legate allo Stress Lavoro Correlato, attraverso colloqui e con l’eventuale collaborazione di soggetti istituzionali o esterni. Il primo contatto può avvenire via mail o telefonicamente e i colloqui si svolgono su appuntamento, presso la sede del CUG o presso un luogo separato e “protetto” individuato nelle diverse sedi periferiche.
Le esperienze del MAECI e del Politecnico di Milano mostrano casi interessanti in cui il CUG va oltre i compiti propositivi, consultivi e di verifica, individuando strumenti e modalità di azione in grado di aiutare singoli casi di disagio, ottemperando così a quanto previsto dalla direttiva 2/2019 e mettendosi nelle condizioni di essere un “sensore” del clima interno all’organizzazione, raccogliendo cioè informazioni utili a introdurre ulteriori azioni a favore del benessere organizzativo.
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