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Synergia Magazine

Intelligenza Artificiale in ambito medico e della rianimazione

A cura di Carta Giorgia, Corona Marianna, Mossio Lara e Vercellin Alice. Dalla rubrica "Lavori di ricerca empirica degli studenti dell'Università di Pavia per il corso di Statistica Sociale"
Introduzione e Obiettivi

La nostra ricerca di Statistica Sociale indaga sull’uso e il giudizio dell’intelligenza artifi ciale (AI) in ambito medico e di rianimazione, con un focus sulle percezioni sia dei cittadini che del personale sanitario. Tale argomento è di crescente importanza e ha il potenziale di rivoluzionare le cure mediche, per questa ragione risulta indispensabile un’approfondita analisi del tema.

Definizione dell’AI in Ambito Medico e Rianimatorio

L’AI in medicina, specialmente nelle unità di terapia intensiva (ICU), aiuta a automatizzare processi, analizzare dati rapidamente e supportare decisioni cliniche. Alcuni esempi di applicazioni dell’AI includono il monitoraggio dei pazienti, la diagnostica medica, la pianificazione del trattamento e la predizione degli esiti clinici. Le tecnologie utilizzate comprendono algoritmi di apprendimento automatico e reti neurali artificiali.

Creazione e Sottoposizione del Questionario

Abbiamo creato due tipi di questionari distinti, uno per il personale sanitario e uno per la popolazione generale, distribuiti tramite un web-link. La raccolta dati è avvenuta tra il 15-04-2024 e il 10-05-2024, coinvolgendo 259 cittadini e 165 professionisti sanitari tra Medici di Famiglia, Medici Ospedalieri in diff erenti settori, perlopiù anestesisti e rianimatori, infermieri ed operatori sanitari. I questionari coprivano aspetti anagrafici e demografici, conoscenza dell’AI, giudizio etico e aspettative per il futuro.

Risultati del Questionario per i Cittadini

Dal questionario cittadino è emerso che la maggioranza dei rispondenti, principalmente giovani, non conosce approfonditamente l’uso dell’AI in rianimazione, anche se sarebbe disposta a utilizzarla su un familiare in difficoltà. Tuttavia, molti preferiscono ancora i metodi tradizionali di cura. Le principali preoccupazioni includono la perdita di controllo da parte dei medici, la mancanza di empatia, la dipendenza dalla tecnologia, l’impatto sull’occupazione e il rischio di errori. I benefici percepiti comprendono il miglioramento delle diagnosi, la riduzione degli errori umani, il risparmio di tempo, l’ottimizzazione dei protocolli di trattamento e la promozione della ricerca.
Un risultato interessante riguarda la domanda “Se il personale medico ti proponesse la possibilità di scegliere tra procedure di rianimazione tradizionali o con AI, quali sceglieresti?” Come il grafico sotto dimostra, 175 persone preferirebbero metodi tradizionali, quindi il 68.1%.

 
Risultati del Questionario per il Personale Sanitario

Il personale sanitario ha mostrato una conoscenza limitata dell’AI, con solo il 9.5% che ha seguito un corso sull’argomento. Tuttavia, il 35% è interessato ad approfondire la conoscenza e il 65% è favorevole all’uso dell’AI come supporto decisionale. Le principali applicazioni dell’AI considerate utili includono l’identificazione precoce di problemi clinici e la semplificazione delle pratiche quotidiane. Le preoccupazioni principali riguardano, invece, la possibilità che l’AI sostituisca il giudizio clinico umano e la perdita di competenze pratiche ed intellettuali.
I rischi che il personale sanitario ha individualizzato riguardo l’intelligenza artificiale in ambito medico sono analizzati nel grafico qui sotto:



Analisi dei Dati

L'analisi statistica ha rivelato che il grado di istruzione è significativamente correlato alla favorevolezza verso l'AI. Anche il tipo di laurea mostra una relazione significativa con l’opinione sull'AI, seppur relativamente debole. Allo stesso modo, la conoscenza dell’AI è positivamente correlata alla favorevolezza verso il suo uso in situazioni di emergenza; pertanto all’aumentare delle conoscenze in possesso al riguardo, il grado di scetticismo del potenziale paziente risulta diminuire. Tra il personale sanitario, l’età è fortemente correlata con la conoscenza dell’AI, con i più giovani che mostrano una conoscenza limitata. La specializzazione dei medici influisce moderatamente sull'uso dell'AI, con una relazione debole tra la specializzazione e il livello di utilizzo.
 
Confronto con Altri Paesi

Le opinioni di cittadini e personale sanitario italiani rispetto all’AI sono mediamente positive, con una leggera discrepanza tra i due gruppi, laddove il campione di cittadini tende a collocare l’Italia, su una scala da 1 a 5, in posizioni più prossime al livello minimo. In generale, l’Italia, effettivamente, si colloca in una posizione mediana rispetto ad altri Paesi europei o extraeuropei in termini di accettazione e utilizzo dell’AI in ambito medico, seppur si tenda a darle in giudizio più negativo o severo rispetto alla sua reale ed effettiva posizione.

Conclusioni e Prospettive Future

Le nostre aspettative iniziali circa una disparità significativa tra le percezioni dei cittadini e del personale sanitario non sono state completamente confermate, sebbene ci siano differenze sottili. Entrambi i gruppi riconoscono i potenziali benefici dell’AI, ma condividono preoccupazioni etiche e pratiche. Un punto sorprendente è la distribuzione uniforme delle conoscenze e preoccupazioni nella popolazione, indipendentemente da istruzione ed età, suggerendo un ampio interesse sull'argomento. Ulteriori ricerche geografiche e analisi approfondite potrebbero arricchire la comprensione dell'AI in ambito medico, coinvolgendo istituzioni accademiche e sanitarie. Infine, riteniamo dunque cruciale un approccio equilibrato all'adozione dell'AI, con un dialogo continuo per garantire una implementazione responsabile ed etica nel settore sanitario, mantenendo il benessere dei pazienti al centro.

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