Logo Synergia srl - Milano

Synergia Magazine

La migrazione sanitaria: un fenomeno poco studiato

A cura di Giorgio Boatti, Giovanni Boneschi e Fulvia Collino. Dalla rubrica "Lavori di ricerca empirica" degli studenti dell'Università di Pavia per il corso di Statistica Sociale
La migrazione sanitaria, o mobilità sanitaria, è un fenomeno sempre più diffuso a livello globale, che coinvolge individui e famiglie in cerca di una prestazione sanitaria migliore rispetto a quella offerta nella propria zona di residenza. Questo movimento migratorio è alimentato da una serie di fattori, tra cui la ricerca di cure specialistiche, la disponibilità di tecnologie mediche avanzate, il miglior accesso a farmaci e terapie innovative, nonché la possibilità di beneficiare di un sistema sanitario più efficiente e di qualità superiore.
Il fenomeno della mobilità riguarda tutte le tipologie di assistenza e può essere analizzato su tre livelli: la mobilità intraregionale, la mobilità interregionale e la mobilità internazionale. La prima tipologia rappresenta la mobilità circoscritta nei confini regionali e per questo molto diversificata da regione a regione in virtù delle dimensioni territoriali delle stesse. La seconda, quella di cui normalmente si parla, che fa parte degli accordi di compensazione economica e di regolazione tra le Regioni, indica una mobilità da una regione ad un'altra all’interno dello stesso paese. In quanto all’ultima, si tratta di una migrazione al di fuori del proprio paese solitamente motivata da costi inferiori di determinate prestazioni sanitarie.
In Italia, la migrazione sanitaria interregionale ha assunto una particolare rilevanza negli ultimi anni, infatti, dai dati che abbiamo analizzato, Il 92,5% del nostro campione è disposto a spostarsi dalla propria regione. È risultato inoltre che vi è un forte flusso migratorio dal Sud verso il Nord della nostra penisola, emerso come una tendenza significativa dalle disparità esistenti nel settore sanitario nel meridione in seguito soprattutto alla regionalizzazione dei finanziamenti in ambito sanitario.

Quali sono le ragioni più profonde che spingono le persone a compiere i cosiddetti “viaggi per la salute”?
Nel sud Italia si sono riscontrati diversi problemi nel settore sanitario, come la carenza di personale medico, che porta a lunghe liste d’attesa, infrastrutture obsolete e una qualità dei servizi generalmente inferiore rispetto a quelli presenti nelle regioni settentrionali. Come abbiamo potuto constatare circa il 57% degli individui intervistati ha già avuto occasione di spostarsi, di cui gran parte, alla ricerca di un trattamento medico di maggior livello qualitativo, che si riflette nei rapporti umani con il personale medico e paramedico ma anche nella disponibilità e l’esperienza dello staff medico e amministrativo.
Altre motivazioni alla base di questo fenomeno sono legate all’area della necessità, gli intervistati hanno associato il movente della scelta migratoria da parte del paziente alla mancanza di strutture adeguate sul territorio, o alla loro scarsa accessibilità.
Piccola curiosità: vi è un’associazione positiva tra il genere femminile e la predisposizione a spostarsi delle persone per ricevere assistenza sanitaria, in particolare le donne sono disposte a spostarsi 4 volte in più rispetto gli uomini. Le motivazioni legate a questi risultati pensiamo possano essere dovute alla presenza nelle regioni del Nord Italia di strutture all’avanguardia che permettono di trattare in maniera adeguata e accurata le problematiche più diffuse fra le donne come, ad esempio, il tumore al seno o all’utero o situazioni di gravidanza piú delicate.

Bisogna ora domandarsi come possano sentirsi le persone durante questa esperienza. Come si può immaginare, abbiamo individuato parecchi disagi, tra i più diffusi vi sono alti costi di trasporto e di alloggio da sopportare per sé ed eventuali familiari, la necessità di assentarsi dal lavoro, la solitudine e l’assenza da casa.
Da non trascurare anche le problematiche che devono essere affrontate dalle strutture sanitarie ospitanti, ad esempio, un forte afflusso di persone provenienti da altre regioni può portare al sovraccarico dei servizi sanitari settentrionali e al conseguente risultato di tempi d’attesa più lunghi e la mancanza di posti letto nelle strutture ospedaliere.

Come risponde l'Italia?
Per affrontare questa situazione e cercare di migliorare la sanità nel Sud Italia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’importante opportunità.
Al settore della sanità il governo ha destinato 15,63 miliardi (8,6% del totale), dunque un importante iniezione di fondi per un settore sottofinanziato nei fatti dal 2008.
Il budget sarà suddiviso in due componenti: la prima, la più onerosa, è dedicata alle reti di prossimità e alle strutture per l’assistenza sanitaria territoriale; la seconda dedicata all’ innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale.
La prima componente disegna una strategia molto importante di potenziamento dei servizi di assistenza sanitaria territoriale che potrebbe determinare un significativo miglioramento in tutte le regioni italiane e in particolare in quelle del Mezzogiorno, al momento fortemente sguarnite di strutture e servizi.
L’idea infatti è quella di compensare la tendenza alla riduzione di posti letto negli ospedali, dovuta ai tagli, con un modello di medicina diffusa sul territorio con diversi presidi. In questo modo il ricovero in ospedale avverrebbe solo nei casi particolarmente gravi o che richiedono cure specialistiche. Affinché questa operazione risulti efficace, tuttavia, è imprescindibile un incremento stabile della spesa pubblica in questo settore, altrimenti le nuove strutture che saranno realizzate rischieranno di rimanere delle scatole vuote.
È dunque necessario che, dopo il 2026 quando termineranno i finanziamenti del PNRR, lo stato inizi a destinare maggiori risorse alla sanità.
Inoltre, il Piano Nazionale mira a promuovere la digitalizzazione del settore sanitario, consentendo l'implementazione di soluzioni innovative come la telemedicina, strumento che potrà contribuire a ridurre le disuguaglianze regionali nell'accesso alle cure, consentendo alle persone nel Sud Italia di ricevere diagnosi e consulenze mediche anche a distanza.
Tuttavia, è importante sottolineare che questo piano rappresenta solo un'opportunità per migliorare la situazione sanitaria nel meridione, per garantire un reale impatto, è necessario un impegno costante da parte delle istituzioni e degli attori coinvolti nell'attuazione delle misure previste.

Per concludere, come è emerso da questa ricerca la migrazione sanitaria interregionale in Italia, in particolare quella dal sud verso il nord, evidenzia le disuguaglianze nel sistema sanitario nazionale. Tuttavia, come ricorda l’Articolo 32 della Costituzione italiana, la sanità è un diritto fondamentale dei cittadini e come tale deve essere tutelato dall’ordinamento italiano. Dunque, è grazie al PNRR, che auspichiamo ad un miglioramento futuro nel tentativo di ridurre le disparità regionale e garantire un accesso equo e di qualità alle cure per tutti i cittadini italiani.


“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti.” Art.32 Cost.

Copyright © 2009-2016 Synergia srl - Tutti i diritti riservati
Via Settala, 8 - 20124 Milano
Tel. 02.72093033 - Fax 02.72099743
P.IVA 09570410150
chantive-solutions

Magazine   |  Committenti   |  Partners   |  News   |  Legal info