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La salute mentale e l'influenza dei social network

A cura di Agata Codecasa, Natan Cornaggia e Luca Ribero. Dalla rubrica "Lavori di ricerca empirica" degli studenti dell'Università di Pavia per il corso di Statistica Sociale
La salute mentale riguarda il benessere emotivo, psicologico e sociale di una persona, influenza tutti gli aspetti della nostra vita e difatti è un elemento essenziale per vivere con soddisfazione.

Consapevoli dell'ampiezza e della delicatezza del tema, abbiamo deciso di svolgere un'indagine statistica e, a tale proposito, abbiamo costruito un questionario e integrato le risposte ricevute con dati, casi mediatici e l'intervento di uno psicologo e psicoterapeuta.

Il concetto di “salute” è stato definito per la prima volta nel 1948 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Tale definizione ha sancito l'importanza della salute mentale ma bisogna lavorare ancora molto per garantirle il giusto spazio. 

Al nostro campione abbiamo innanzitutto chiesto quanto ritiene importante la salute mentale, un confronto con la salute fisica e quanto se ne prende cura. Abbiamo riscontrato che il 76% degli intervistati reputa molto importante la salute mentale e, rispetto alla salute fisica, più della metà le attribuisce la stessa importanza con un 24% che le attribuisce addirittura maggior importanza, per contro però la maggior parte ha dichiarato di non prendersene altrettanto cura. 

Rapporti dell'Oms riportano dati allarmanti sui disturbi mentali: "Oggi il suicidio è considerato una delle tre principali cause di morte tra gli individui di età compresa tra i 15 e i 44 anni in entrambi i sessi e più del 90% dei casi sono associati a disturbi mentali, soprattutto depressione e abuso di sostanze. In Italia il 3% della popolazione soffre di problemi di depressione e il 50% di questi non cerca una cura nonostante i dati confermino che nel 70% dei casi si possa guarire dalla depressione". 

La scelta di prendersi cura della salute mentale è influenzata da aspetti sociali, molte persone evitano di cercare aiuto a causa della paura del giudizio e della discriminazione. Al nostro campione abbiamo chiesto quanto si sentirebbero a disagio nel comunicare agli altri la scelta di andare in terapia e abbiamo riscontrato che 4 uomini su 10 proverebbero del disagio, valore più basso invece per le donne che si attesta a 2/10.
Infatti, la figura maschile può essere più facilmente soggetta al giudizio e alla discriminazione poiché più spesso associata alla forza e alla virilità. 

La scelta di prendersi cura della propria salute mentale è influenzata inoltre da aspetti economici, sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia può risultare molto difficile. La salute mentale deve essere considerata un problema di salute pubblica e misure come il bonus psicologo, contributo rivolto alle persone che hanno avuto gravi ripercussioni psicologiche a causa della pandemia e della conseguente crisi socioeconomica, certamente rappresentano un buon inizio verso questa direzione.

Un obiettivo primario della nostra indagine era inoltre capire se il maggior utilizzo dei social network durante il periodo pandemico potesse aver causato un peggioramento della salute mentale nel nostro campione.

Durante il periodo di lockdown hai utilizzato per più tempo i social?

La pandemia ha influito negativamente sulla tua salute mentale?

Si

No

Si

56

31

No

22

36







Grazie alle due domande riportate nella tabella di sopra siamo riusciti a mettere in relazione i due fenomeni, ottenendo un’associazione statisticamente signficativa all’1% tra un maggior utilizzo dei social durante il lockdown e un peggioramento della salute mentale.
 
Altri aspetti negativi dei social, emersi dalle risposte del nostro campione, sono sicuramente la difficoltà a concentrarsi, l’influenza negativa sull’autostima e un peggioramento generale della qualità del sonno.
 
La problematica più grave è però la dipendenza: i soggetti che ne soffrono sentono il bisogno di restare connessi ad ogni ora del giorno e, quando questo non è possibile, finiscono in una situazione di astinenza mostrando segnali di impazienza, disagio e irritabilità.
 
Nell’ultima sezione del sondaggio ci siamo concentrati sui possibili effetti positivi dei social sulla salute mentale, in particolare grazie alle figure di divulgatori, influencer e pagine social che sensibilizzano riguardo a queste tematiche sui propri profili. Il 78% del nostro campione ha notato, navigando sui social, questo genere di contenuti e ha affermato che trattano principalmente di depressione (nel 78% dei casi), di disturbi alimentari (78%) e di ansia (76%).
 
Un ruolo chiave tra gli influencer l’ha svolto la cantante americana Selena Gomez, si tratta della terza persona più seguita al mondo su Instagram con 421 milioni di followers al giugno 2023.
La celebrità ha sofferto per un lungo periodo di disturbi connessi alla salute mentale e, dopo aver lasciato la gestione dei profili social per diverso tempo, è tornata attiva per lanciare al suo pubblico numerosi messaggi di mental health. Si è inoltre raccontata al mondo in un documentario intitolato “My Mind and Me”.
 
Per concludere abbiamo inserito nella nostra analisi una breve intervista gentilmente rilasciataci dallo Psicologo e Psicoterapeuta Stefano Scatena il quale, con molta chiarezza, ci ha fatto capire come il mondo dei social contrasti con il bisogno fisiologico dell’essere umano di trascorrere del tempo con altri individui.
 

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