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Synergia Magazine

Oltre alle opportunità di finanziamento ai servizi sociali, gli aiuti dalla protezione civile

Di Cristina Rubis Passoni
Sull’articolo “Il DL Cura Italia: ulteriori opportunità di finanziamento dei servizi sociali
 
avevamo illustrato come le donazioni venivano raccolte ed impiegate. Per completare il quadro, dobbiamo capire di più sull’impiego che la protezione civile fa di queste risorse e, soprattutto, in che maniera opera nei comuni per fronteggiare l’emergenza Covid19.
Dalla circolare 630/0015283  si denotano le forme di intervento da attuare nei diversi livelli territoriali.
All’interno della nota si vanno a delineare non solo le catene di comando a livello comunale, ma anche il coordinamento delle attività del volontariato della protezione civile. Si stabilisce infatti che i volontari della protezione civile, oltre alle consuete attività di supporto ai comuni nella gestione di aspetti logistici ed amministrativi, dovranno supportare gli individui più fragili, già noti grazie ai servizi sociali o comunicati ai sindaci dalle ASL.
Il supporto dei soggetti dovrà effettuarsi all’interno delle proprie abitazioni, rispettando le distanze di sicurezza, osservando le norme igienico-sanitarie e indossando il materiale sanitario in dotazione.
Si riserva al personale volontario della protezione civile di offrire supporto ai cittadini non infetti da COVID- 19, mentre, per quanto riguarda gli infetti, essi verranno seguiti da personale sanitario autorizzato.
Attraverso i volontari potranno essere effettuate le consegne di generi alimentati, di farmaci, dei DPI forniti dal soggetto sanitario competente e altre consegne di beni di prima necessità a domicilio. Ai volontari sarà posto il divieto assoluto di divulgare con qualunque mezzo, pubblicare o diffondere le informazioni assunte da parte dei beneficiari.
Inoltre, nella nota che stiamo analizzando, si informa anche che il comune dovrà trasmettere quotidianamente, alla protezione civile della provincia, l’elenco dei volontari impegnati.
Se le forze volontarie locali fossero insufficienti per garantire i servizi di supporto, il comune potrà chiedere l’attivazione delle organizzazioni di volontariato provinciali e regionali. 
Nel caso in cui mancassero i DPI come dotazione per i volontari, i comuni potranno rivolgersi all’unità di Crisi regionale, la quale si farà carico della fornitura. La richiesta dei materiali DPI e logistici, dovranno essere gestite secondo una procedura organizzata dalle Regioni insieme alle Prefetture competenti, in modo da consentire la tracciatura e la presa in carico delle richieste.
Ma chi gestirà i volontari? La gestione sarà a carico della protezione civile, sia a livello comunale che provinciale/regionale.
Viene da chiedersi, ulteriormente, quali attività possano essere svolte dai Volontari della protezione civile. In aggiunta a quello che abbiamo già approfondito sopra, le altre attività sono dedicate principalmente al montaggio di tende per il pre-triage, fuori da ospedali, o per il prefiltraggi all’ingresso delle carceri; il trasporto di dotazioni sanitarie verso gli ospedali; il supporto ai centri di coordinamento attivati a livello provinciale, sovracomunale e comunale (cosiddetti COC); supporto ad attività informative rivolte alla popolazione.
 

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