Lo scorso 9 dicembre è stato pubblicato il Piano Operativo per la presentazione da parte degli Ambiti Sociali Territoriali di proposte di adesione alle progettualità di cui alla Missione 5 “Inclusione e coesione” del PNRR, in cui vengono specificate le principali linee di investimento e il riparto delle risorse per ogni progetto finanziato.
Gli Ambiti Territoriali saranno chiamati a rispondere a delle manifestazioni di interesse regionali entro il 31 gennaio 2022 e avranno l’opportunità di presentare le proprie proposte progettuali al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 31 marzo 2022, a seguito della pubblicazione dei bandi ministeriali prevista entro la metà di febbraio.
Viste le scadenze ristrette, è molto importante, quindi, che gli Ambiti Territoriali inizino a strutturare dei pensieri concreti riguardo alle progettualità che intendono presentare e a dotarsi di strumenti di brainstorming e per l’elaborazione di concept note da condividere con i Comuni e i Tavoli Politici prima della presentazione della manifestazione di interesse, nonché di strumenti di progettazione per la corretta compilazione dei formulari ministeriali, in modo da poter giungere alla scadenza di marzo 2022 con delle proposte di qualità e competitive.
Il PNRR
A causa delle conseguenze della crisi pandemica l’Europa ha predisposto le condizioni per la creazione di un programma, il Next Generation EU (NGEU), che permetterà, attraverso una serie di investimenti e riforme, di accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori, conseguire maggiore equità di genere, generazionale e territoriale. Gli stati membri potranno ottenere i finanziamenti per l’implementazione di progettualità volte al miglioramento del benessere economico, ecologico, sociale e digitale della comunità attraverso la stesura e l’approvazione di un Piano di Ripresa e Resilienza nazionale.
L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, di questo strumento del NGEU: il 27 aprile 2021 è stato approvato Italia Domani – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un piano dal valore di 222 miliardi di euro che si sviluppa intorno a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Il PNRR è nato come risposta a quattro sfide economico-sociali che a causa dell’emergenza sanitaria si sono aggravate nel nostro Paese. Il Piano, infatti, ha l’obiettivo di migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell’Italia e ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica. Inoltre, punta a sostenere la transizione verde e quella digitale e a innalzare il potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione.
È suddiviso in sei missioni principali, ciascuna delle quali articolata in componenti e sottocomponenti riferite a delle riforme specifiche e identificano le politiche di supporto necessarie alla loro realizzazione e al raggiungimento degli obiettivi generali del Piano stesso.
La Determina della Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale n.450 del 09/12/2021
Lo scorso 9 dicembre è stata pubblicata la
determina n.450 della Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale, nella quale è allegato il
Piano Operativo per la presentazione da parte degli Ambiti Sociali Territoriali delle proposte di adesione alle progettualità di cui alla Missione 5 – Inclusione e Coesione sociale, la missione nella quale ricadono gli interventi di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Secondo il PNRR, questa, con uno stanziamento complessivo di
22,6 miliardi, “
investe nelle infrastrutture sociali, rafforza le politiche attive del lavoro e sostiene il sistema duale e l’imprenditoria femminile. Migliora il sistema di protezione per le situazioni di fragilità sociale ed economica, per le famiglie, per la genitorialità. Promuove inoltre il ruolo dello sport come fattore di inclusione. Un’attenzione specifica è riservata alla coesione territoriale, col rafforzamento delle Zone Economiche Speciali e la Strategia nazionale delle aree interne. Potenzia il Servizio Civile Universale e promuove il ruolo del terzo settore nelle politiche pubbliche” (
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, 2021).
La Missione 5 è divisa in tre distinte componenti (politiche per il lavoro; infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore; interventi speciali per la coesione territoriale), a loro volta articolate in sottocomponenti. La componente su cui gli Ambiti Territoriali saranno impegnati maggiormente nella progettazione nei prossimi mesi è la componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” e in particolare la sottocomponente 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”. Quest’ultima andrà sviluppata secondo tre principali linee di investimento.
Il primo investimento – Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti – vuole rafforzare il ruolo dei servizi sociali territoriali come strumento di resilienza e definire dei modelli di cura individualizzati e personalizzati per le persone e i nuclei con particolare fragilità con il fine di recuperare la massima autonomia di vita. È suddiviso in quattro linee d’azione e prevede la realizzazione di 1.025 progettualità totali.
Il secondo investimento – Percorsi di autonomia per persone con disabilità – ha l’obiettivo di accelerare il processo di de-istituzionalizzazione delle persone con disabilità al fine di migliorare la loro autonomia e offrire opportunità di accesso nel mondo del lavoro. Si prevede il coinvolgimento nelle progettualità di 500 ATS, per la realizzazione di 700 progetti.
L’ultimo investimento – Housing temporaneo e stazioni di posta – mira a finanziare servizi ed interventi a favore di persone senza fissa dimora o in condizione di povertà estrema, con il fine di promuovere e migliorare la loro autonomia di vita. Anche questo investimento è suddiviso in due linee di azione e prevede la realizzazione di 500 progettualità totali.
Come si può notare, gli investimenti sono composti da delle
linee di azione, 7 in totale, nelle quali sono suddivise le risorse, le progettualità attivabili e i beneficiari, come indicato nella
D.D.450.
Investimento
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Sub-investimento
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Totale risorse
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N° progetti attivati/
ATS
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Risorse per progetto per triennio
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Beneficiari
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Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti – Investimento 1.1
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Sub-investimento 1.1.1.
Sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini
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84,6 milioni
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400
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211.500
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4.000
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Sub-investimento 1.1.2.
Autonomia degli anziani non autosufficienti
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307,5 milioni
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125
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2.460.000
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12.500
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Sub-investimento 1.1.3. Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione
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66 milioni
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200
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330.000
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25.000
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Sub-investimento 1.1.4. Rafforzamento dei servizi sociali e prevenzione del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali.
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42 milioni
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300
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210.000
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3500
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Percorsi di autonomia per persone con disabilità – Investimento 1.2
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Progetto individualizzato
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500,5 milioni
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700 progetti in 500 ATS
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115.000
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Min 4900/ max 7000
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Abitazione
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420.000
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Lavoro
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180.000
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Housing temporaneo e Stazioni di posta per le persone senza fissa dimora - Investimento 1.3
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Housing first
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450 milioni
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250
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710.000
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Min 2500/ max 3750
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Stazioni di posta
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250
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1.090.000
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/
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Fonte: D.D.450 del 09/12/2021, pagine 17 e 18
In questo processo, le Regioni e Province Autonome eserciteranno una
funzione di coordinamento della partecipazione degli Ambiti Territoriali che esistono su ciascun territorio, anche ai fini di integrare le iniziative del PNRR con le progettualità già in atto e verificarne la coerenza con la programmazione regionale. È necessario, dunque, mettere a sistema il finanziamento straordinario del PNRR con quello nazionale per i servizi sociali, costituito dal Piano Povertà e dal Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2021-2023, e le risorse rese disponibili dall’Unione Europea, le risorse FSE+ e del PON Inclusione, con lo scopo di promuovere una
programmazione integrata e di respiro pluriennale per il raggiungimento di una
strutturalizzazione dei sistemi sociali territoriali. Per fare ciò, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali indica di utilizzare le
Schede Tecniche del Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali 2021-2023 come base comune sulla quale costruire le progettualità dei tre investimenti della Missione 5, specificando, però, che andranno declinate nel dettaglio le modalità attraverso le quali i contenuti di queste schede saranno adattati alle differenti realtà territoriali.
Quali le modalità di attuazione e le tempistiche?
Ai fini di una migliore integrazione del PNRR nella programmazione territoriale, le Regioni e le Province Autonome raccoglieranno le manifestazioni di interesse, non vincolanti, da parte degli Ambiti Territoriali sulla base della programmazione regionale e li comunicheranno al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 31 gennaio 2022, poiché in sede di valutazione delle proposte progettuali verrà adeguatamente valorizzata la coerenza della progettualità con la programmazione regionale.
Gli Investimenti che verranno implementati coinvolgeranno circa 600 Ambiti Territoriali Sociali in qualità di soggetti attuatori, attraverso la pubblicazione di alcuni bandi. Questi ultimi saranno emessi entro il primo trimestre del 2022 ed entro il 31 marzo andranno consegnate le proposte progettuali. I progetti saranno attivati a partire da giungo 2022 e andranno completati entro il primo semestre del 2026. Il risultato che il Ministero si attende è l’implementazione di oltre 2000 progetti distinti da realizzare a livello locale.
Cosa devono fare gli Ambiti Territoriali?
Come ricordato in precedenza, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali provvederà alla valutazione e selezione per il finanziamento di circa 2000 progetti a livello nazionale tra tutti quelli presentati per la realizzazione delle linee di azione previste dalla sottocomponente “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale” della Missione 5 del PNRR.
Per questo motivo è necessario che gli Ambiti Territoriali, viste anche le scadenze ristrette, inizino a strutturare dei pensieri concreti riguardo alle progettualità che intendono presentare, in modo da poter giungere alla scadenza di marzo 2022 con dei progetti di qualità e competitivi che permettano loro di vincere il bando ed ottenere il finanziamento.
Si consiglia pertanto la stesura di una concept note, ovvero un abstract in cui viene indicata la descrizione di massima dell’idea progettuale, da condividere con tutti i Comuni dell’Ambito Territoriale prima del termine ultimo per inoltrare alla propria Regione la manifestazione di interesse (31 gennaio 2022).
Inoltre, sebbene ancora non si conoscano i dettagli del bando e della scheda progettuale che prevedrà il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la candidatura dei progetti, può essere utile iniziare a strutturare un logical framework, uno strumento che permette di esplicitare i cambiamenti che si vogliono generare attraverso le iniziative promosse, identificare e analizzare le questioni e i problemi, definire obiettivi ed attività per la loro risoluzione, illustrare la strategia che si intende adottare e comprendere gli indicatori di realizzazione e di impatto, passaggi fondamentali per verificare la sostenibilità e la fattibilità di un progetto.
Per concludere, è fondamentale sfruttare al meglio questa opportunità che il PNRR offre per promuovere maggiore equità, sostenibilità e innovatività e trasformare il tessuto economico-sociale. In tutto ciò gli Ambiti Territoriali e i Comuni giocano un ruolo di primo piano e sono alla base della ripartenza del nostro Paese.