Il forte aumento dei flussi migratori registrato negli ultimi anni in conseguenza degli sbarchi via mare ha assunto ormai un forte impatto anche per gli enti locali. In questo contesto, come noto, l’Italia assume infatti una posizione fondamentale per la per la sua posizione geografica in primis al centro del bacino mediterraneo. I
dati recentemente rilasciati dal Ministero dell’Interno e
quelli forniti da UNHCR (Fonte: UNHCR, Operational portal, Refugee situation) offrono lo spunto per una overview sul tema della dinamica degli sbarchi, della distribuzione dei migranti nelle varie regioni italiane e delle procedure e dei
flussi di relocation in atto con gli altri Stati Membri europei.
Nell’area mediterranea, a partire da giugno del 2015 si è registrato un incremento degli sbarchi che nel mese di ottobre ha raggiunto il numero di 221.638 unità. Nei mesi successivi, però, il numero degli sbarchi è gradualmente diminuito attestandosi nuovamente su una media di circa 20 mila sbarchi al mese che si è mantenuta costante con piccole variazioni per tutto il 2016. Infatti, nel 2016 si è registrato un numero di 362.753 sbarchi totali, ovvero vi è stata una riduzione di circa il 64% rispetto all’anno 2015 durante il quale il numero di sbarchi era arrivato a superare il milione.
L’andamento decrescente del trend si è confermato anche nei dati registrati fino al mese di ottobre 2017, che riportano un totale di 144.656 sbarchi nell’area mediterranea, di cui 109.138 in Italia, 22.251 in Grecia e 12.420 in Spagna.
Pur rimanendo seria la situazione di morti e dispersi (2.784 dall’inizio del 2017), nello specifico, analizzando i dati relativi ai primi 10 mesi del 2017, la situazione italiana risulta essere migliorata rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, con una diminuzione del 24% nel numero di migranti. Confrontando il numero di sbarchi mensili si nota come la differenza tra il numero di migranti del 2016 e del 2017 sia quasi nullo nei mesi da gennaio a giugno, mentre si rafforza drasticamente dal mese di luglio in poi.
Tra i migranti che sbarcano sulla costa Italiana si conferma significativo il numero di minori non accompagnati, che tra il primo gennaio e l’11 ottobre 2017 è stato di 14.070 mila. Inoltre, dei poco più di 100mila migranti che sono arrivati in Italia dall’inizio del 2017 il 14,5% è rappresentato da bambini, l’11,2% da donne adulte e il restante 74,3% da uomini adulti. Infine, tra le nazionalità dichiarate al momento dello sbarco prevalgono la Nigeria (oltre 17mila arrivi), la Guinea (oltre 9mila), il Bangladesh (oltre 8mila arrivi) e la Costa d’Avorio (oltre 8 arrivi). Questi dati risultano in linea con quelli dell’anno precedente.
I porti Italiani maggiormente interessati dagli sbarchi migratori sono quelli siciliani, in particolare quelli di Catania, Augusta e Pozzallo che, dal 1 gennaio 16 ottobre del 2017, hanno registrato rispettivamente 15.140, 15.032, 10.566 sbarchi. Meno gettonati invece, i porti calabresi e campani, nei quali, nel 2017, si contavano circa 6 mila arrivi di migranti.
Sono proprio le regioni sulla costa meridionale, in particolare Sicilia, Campania e Lazio ad ospitare complessivamente il maggior numero di migranti, con una quota di migranti sul totale accolti in ciascuna tra l’8% e il 9% (sebbene a livello regionale, la regione che ne ospita la quota maggiore sia la Lombardia, con il 14%).
Infine, continua il meccanismo di ricollocamento dei richiedenti asilo in altri Paesi Membri. All’inizio di ottobre è stata definita ed approvata la procedura per un numero totale di 10.120 migranti, per altri 1.643 migranti l’istruttoria è completa, ma ancora in attesa dello Stato membro individuato e per altre 1.206 persone l’istruttoria è stata avviata. Al 13 ottobre 2017 dall’Italia sono stati ricollocati 9.754 persone su 34.953 (il 28% del previsto). La Germania resta il paese che accoglie il maggior numero di migranti ricollocati provenienti dall’Italia (3.884 a cui si aggiungono 4.838 dalla Grecia (4.838), seguita da Svezia (931), Svizzera (877) e Norvegia (816).