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Synergia Magazine

Strumenti per il Sociale: Volume 3 – Linee Guida per la definizione dei PaiS. Il Patto per l’Inclusione Sociale

A cura di Monica Di Cecco
Il terzo volume della serie "Strumenti per il Sociale" esplora dettagliatamente le Linee Guida per la definizione dei Patti per l'Inclusione Sociale (PaIS), come stabilito dal Decreto Ministeriale n. 72 del 2 maggio 2024. Questo documento fornisce una guida precisa sulle procedure operative necessarie per effettuare una valutazione approfondita delle necessità e delle risorse delle famiglie che ricevono l'Assegno di inclusione. 

Il volume è suddiviso in due sezioni principali: la prima sezione presenta una visione complessiva sull'Assegno di Inclusione, mentre la seconda sezione si concentra sui tre strumenti fondamentali per la valutazione multidimensionale: l'Analisi preliminare, il Quadro di analisi, e il Patto per l’inclusione sociale.

In questo articolo, il focus è rivolto specificamente al Patto per l’Inclusione Sociale.  

Il Patto per l’Inclusione Sociale si configura come strumento strategico volto a guidare il processo di trasformazione sociale dei cittadini in condizioni di povertà, beneficiari dell’Assegno di inclusione. Tale processo si innesta a partire dalla valutazione effettuata mediante l’Analisi preliminare e, in presenza di bisogni complessi, prosegue con il Quadro di analisi. Quest'ultimo esplora i bisogni, le risorse, le capacità e le aspirazioni dei beneficiari, con l’obiettivo di convertire tali elementi in progetti di cambiamento concreti.
Il Patto delinea le azioni per trasformare i bisogni individuati in obiettivi e risultati concreti, promuovendo l’autorealizzazione dei beneficiari attraverso l’utilizzo delle loro capacità e risorse, integrati dal supporto dei servizi comunitari. Questo strumento, orientato al futuro, è elaborato con un ampio coinvolgimento dei beneficiari, promuovendo la loro autonomia e prevenendo le tendenze all'assistenzialismo e all'opportunismo.
Sebbene collegato all’erogazione dell’Assegno di inclusione, il progetto abbraccia molte dimensioni vitali che emergono come prioritarie nella valutazione e protraendosi oltre il mero supporto economico. 
Seguendo la logica dei livelli essenziali di benessere, la progettazione mira a garantire che ogni nucleo familiare beneficiario raggiunga almeno i livelli minimi di benessere nelle diverse dimensioni di bisogno, come verificato nell’Analisi preliminare.
 
La responsabilità della definizione e gestione del Patto spetta al case manager del servizio sociale, il quale agisce come referente principale per la famiglia. 
In situazioni di bisogni complessi, specialmente quelli che necessitano di interventi specialistici (ad esempio, in ambito di salute mentale o dipendenze), la gestione del Patto dovrebbe coinvolgere una équipe multidisciplinare. Questa équipe è formata dal case manager, dai membri della famiglia, e da altri professionisti dei servizi territoriali, inclusi quelli specializzati, identificati in base alle necessità emerse nel Quadro di analisi.
Se la famiglia ha già ricevuto valutazioni da altri servizi o dispone di un progetto per obiettivi diversi, queste informazioni possono essere integrate nel nuovo Patto per evitare duplicazioni di valutazioni. Inoltre, se la famiglia ha precedentemente usufruito dell'ADI o del Reddito di Cittadinanza, le valutazioni e i progetti precedenti possono essere acquisiti tramite il sistema GePI e aggiornati per il nuovo Patto.
Il Patto è il risultato di un processo collaborativo che coinvolge primariamente i beneficiari e, dove necessario, altri servizi e attori comunitari. 
 
Il Patto per l’Inclusione Sociale è articolato in sette parti principali, divise tra due componenti essenziali: la Scheda Progetto e la Scheda Incontri di Monitoraggio e Verifica degli Impegni. Le prime tre sezioni appartengono alla Scheda Progetto, la quale deve essere formalmente sottoscritta dal nucleo familiare coinvolto. Le rimanenti quattro sezioni fanno parte della Scheda Incontri di Monitoraggio e Verifica degli Impegni, che viene compilata durante i colloqui successivi con la famiglia.
 
Nello specifico, le sezioni della Scheda Progetto sono: 
1. Obiettivi generali e risultati specifici: questa sezione iniziale del progetto trasforma le problematiche e i bisogni identificati durante la valutazione in una visione di cambiamento e miglioramento. Gli obiettivi generali delineano le finalità ampie da perseguire, mentre i risultati specifici definiscono le tappe concrete per il loro raggiungimento. Per ogni area di bisogno, vengono elencati obiettivi e risultati specifici, dettagliando azioni funzionali per il conseguimento degli obiettivi. È inoltre possibile formulare risultati specifici alternativi, adeguati alle priorità individuate.
2. Impegni: tale sezione dettaglia gli impegni che il beneficiario deve assumere per realizzare i risultati attesi. Questi includono adempimenti necessari, la cui inosservanza può portare alla decadenza del beneficio, salvo casi di adesione volontaria. È prevista una definizione flessibile degli impegni, adattabile alle specificità del caso e implementabile gradualmente, con tempistiche definite per l'attuazione e la possibile rimodulazione. La sezione precisa anche chi nel nucleo familiare è tenuto agli obblighi e le modalità con cui i servizi mantengono il contatto con i beneficiari, richiedendo un incontro ogni 90 giorni per coloro non attivabili al lavoro.
3. Sostegni: l'ultima sezione elenca i servizi e le misure di supporto attivate per integrare il beneficio monetario. Si specificano data di avvio, fonte di finanziamento ed ente erogatore per ciascun sostegno. È possibile identificare figure professionali dedicate all'aggiornamento del catalogo dei servizi e alla collaborazione con il segretariato sociale. La sezione facilita anche l'attivazione di sostegni non presenti sul territorio, fornendo informazioni utili per la programmazione dei servizi da parte degli uffici competenti.
 
La Scheda Incontri di Monitoraggio e Verifica degli Impegni documenta gli incontri periodici di monitoraggio e verifica, fondamentali nel percorso di inclusione sociale del nucleo familiare. 
Gli incontri hanno una duplice funzione: da un lato, offrono sostegno ai beneficiari nel loro cammino verso l’autonomia e il miglioramento delle loro condizioni di vita; dall’altro, fungono da momento di verifica per assicurare che i beneficiari si assumano le proprie responsabilità nell'ambito del percorso concordato. Questi momenti sono cruciali anche per l'applicazione di eventuali sanzioni, come previsto dal decreto-legge, in caso di mancato rispetto degli impegni assunti o di mancata partecipazione agli incontri programmati.
 
La scheda si articola in quattro parti fondamentali che dettagliano il processo di monitoraggio e verifica degli impegni e del benessere del nucleo familiare:
1. Partecipazione agli incontri di monitoraggio: questa parte documenta la partecipazione dei componenti del nucleo familiare agli incontri periodici. Viene registrata la data di ciascun incontro, la presenza dei componenti obbligati e la pianificazione dell'incontro successivo. È richiesta la partecipazione almeno ogni 90 giorni di almeno un membro del nucleo non attivabile al lavoro, che può alternativamente recarsi presso un Istituto di patronato per aggiornamenti.
2. Verifica e revisione degli impegni: durante gli incontri, gli impegni sottoscritti vengono esaminati e i loro esiti definiti, selezionando le opzioni appropriate dall'"elenco esiti". È possibile aggiornare gli impegni e, se necessario, comunicare all'INPS le motivazioni per eventuali sanzioni. La verifica degli impegni può avvalersi anche di strumenti informali e può condurre alla modifica delle schede progetto o delle valutazioni multidimensionali se emergono cambiamenti significativi nella situazione familiare.
3. Monitoraggio del progresso: questa sezione valuta il progresso della famiglia e l'attuazione del Patto, considerando l'impatto del contesto esterno e la ricezione effettiva dei sostegni. Il monitoraggio può avvenire in un momento intermedio o finale del ciclo di erogazione del beneficio, e mira a osservare cambiamenti significativi nel contesto familiare.
4. Comunicazioni INPS per sanzioni: in caso di mancata sottoscrizione del Patto, questa sezione documenta la situazione per l'INPS, inclusa la motivazione dettagliata. 
 
Il Patto per l’Inclusione Sociale, quale strumento di accompagnamento nel processo di cambiamento del beneficiario, si caratterizza per la sua natura dinamica. Sebbene sia un processo in continua evoluzione, è possibile identificare alcune fasi temporali chiave.
Innanzitutto, la redazione del Patto deve essere completata entro 120 giorni dalla firma del Patto di attivazione digitale, segnando il primo passo formale nel percorso di inclusione.
Successivamente, il Patto prevede momenti dedicati alla verifica degli impegni assunti, essenziali per garantire l'adeguato avanzamento del progetto e per il controllo delle condizioni che potrebbero portare all'applicazione di sanzioni. Queste verifiche sono svolte rispettando i principi di proporzionalità, appropriatezza e non eccedenza.
Gli incontri presso i servizi sociali o, alternativamente, presso un istituto di patronato, devono avvenire con una frequenza non inferiore a ogni 90 giorni. Questi incontri sono cruciali per fornire aggiornamenti regolari sulla posizione del nucleo e per il monitoraggio continuo delle condizioni del beneficiario.
Gli incontri di verifica e monitoraggio finale coincidono con la conclusione dell'erogazione del ciclo di beneficio ADI, ma non necessariamente segnano la fine del progetto con il nucleo. Anche in caso di rinnovo della domanda ADI, il progetto può proseguire senza ripetere l'intero processo di progettazione, basandosi sulla più recente valutazione multidimensionale e sul più recente Patto sottoscritto.
 
Infine, le attività relative al Patto si svolgono presso strutture designate dai Comuni, individualmente o in forma associata, conformemente alle direttive regionali. Questa scelta di localizzazione è determinata dalla necessità di ottimizzare l'accessibilità per i beneficiari e di coordinare efficacemente le risorse locali.
 
 

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