2021 2020 2019
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ERICA - Stopping Child Maltreatment through Pan-European Multiprofessional Training Programme: Early Child Protection Work with Families at Risk
Linea di finanziamento: Rights, equality and citizenship
Capofila:
University of Tampere
Partner:
Centre Hospitalier Maison Blanche - CHMB, LVR - Klinikum Essen, The Maria Grzegorzewska Pedagogical University, Università degli Studi di Milano - Bicocca, University of St. Andrews, Oxford Brookes University
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| In base all’ultimo rapporto UNICEF del 2017, circa 300 milioni di bambini di età compresa tra i 2 e i 4 anni hanno subito maltrattamenti fisici, forme di disciplina rigida e altre forme di maltrattamenti all’interno della propria famiglia. In Europa questi bambini ammonterebbero a circa 80 milioni. Il programma di training che il progetto ERICA intende sviluppare tenterà di ovviare al problema della diffusa non collaborazione tra diversi servizi, cercando soluzioni definite e monitorate per affrontare il problema del maltrattamento dei minori all’interno della propria famiglia. La mancanza di rete tra diversi servizi nell’affrontare i bisogni dei bambini a rischio maltrattamento rappresenta ad oggi un serio problema; allo stesso modo, c’è un urgente bisogno di strumenti affidabili e testati, finalizzati alla prevenzione dei maltrattamenti in famiglia.
L’obiettivo principale del progetto è prevenire e combattere la violenza contro i minori, contribuendo alla formazione specifica degli operatori dei servizi che lavorano a contatto con famiglie con rischio di maltrattamento sui minori, anche in contesti multiculturali. In particolare:
- gli operatori saranno coinvolti in un ciclo di training con l’obiettivo di accrescere le proprie competenze, sia in merito all’uso degli strumenti per l’identificazione del rischio di maltrattamenti, sia per quanto riguarda il lavoro in team multiprofessionali;
- si svilupperà una strategia di prevenzione del maltrattamento sui minori che coinvolga la società civile;
- verrà sviluppato, testato e valutato un programma di training a livello europeo |
2020 2019 2018 2017
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DES: Disabilità e Sviluppo
Linea di finanziamento: AICS - Italian Agency for Cooperation and Development
Capofila:
Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale la Nostra Famiglia (OVCI)
Partner:
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| L’obiettivo è quello di Rafforzare il Modello di sviluppo Integrato su Base Comunitaria -realizzato in partenariato con USADC dal 2000- a livello di accessibilità, e diffonderlo in Khatoum State con azioni di Advocacy e Networking. L’accessibilità sarà potenziata sia in termini di copertura, sia di accesso ai servizi da parte della popolazione più emarginata di DES e Khartoum, sia in termini di approccio multidisciplinare.
Synergia ha in carico le attività relative al monitoraggio del progetto.
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2020 2019 2018
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Creazione del primo Centro Trasfusionale della Sierra Leone
Linea di finanziamento: AICS - Italian Agency for Cooperation and Development
Capofila:
A.I.S.P.O. – Associazione Italiana per la solidarietà tra i popoli
Partner:
Ospedale San Raffaele, Ministry of Health and Sanitation
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| In Sierra Leone non esiste un servizio trasfusionale coordinato a livello centrale e il progetto, attraverso la costruzione e l’avvio in Freetown di un Centro Nazionale Trasfusionale (CNT) costituirà il punto di partenza per rafforzare a livello nazionale tale servizio.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono:
• Accrescimento della salute e del benessere
• Messa a disposizione di istruzione di qualità;
• Riduzione delle diseguaglianze.
Synergia ha in carico le attività relative al monitoraggio del progetto. |
2020 2019 2018
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Rafforzamento dei servizi erogati dall’Ospedale Comboni di Wau nelle sue responsabilità cliniche e didattiche anche come risposta ai flussi migratori del Sud Sudan
Linea di finanziamento: AICS - Italian Agency for Cooperation and Development
Capofila:
A.I.S.P.O. – Associazione Italiana per la solidarietà tra i popoli
Partner:
Amicic - Amici di Stefano Ciceri, St. Daniel Comboni Hospital Sierra Leone
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| L’obiettivo generale del progetto è contribuire a migliorare l’accesso ai servizi sanitari con una maggiore capacità di assistenza per la popolazione del Sud Sudan, anche per prevenire flussi migratori dal paese e migliorare le condizioni di vita degli sfollati interni. Obiettivo specifico: ampliare e migliorare alcuni servizi dell’Ospedale comboniano di Wau che sono considerati prioritari dalle autorità sanitarie locali e dalla gestione ospedaliera: servizi di policlinico, servizi di salute materna e infantile, manutenzione.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono:
• Accrescimento della salute e del benessere
• Messa a disposizione di istruzione di qualità;
• Riduzione delle diseguaglianze.
Synergia ha in carico le attività relative al monitoraggio del progetto.
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2020 2019 2018
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Somaliland in cammino: supporto alle eccellenze socio-sanitarie in pediatria e salute mentale - Somaliland Going Forward: support to social-health excellences in pediatrics and mental health
Linea di finanziamento: Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) - Area Organizzazioni per la Società Civile (OSC)
Capofila:
GRT
Partner:
Terre Solidali Onlus, Università degli Studi di Milano, Women’s Development Organization IIDA, Save Somalia
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| In base ai dati sullo stato di salute della popolazione, la situazione sanitaria in Somalia risulta essere tra le peggiori al mondo. Il segmento della popolazione che maggiormente risente di questa situazione è quello dei bambini. L’accesso alle cure mediche, per malattie che potrebbero essere curabili, risulta essere infatti molto eterogeneo. Particolarmente critica è, inoltre, la situazione delle persone con problemi di salute mentale: la Somalia, per via del susseguirsi di guerre civili e instabilità, è infatti uno dei paesi al mondo con il più alto tasso di persone affette da malattie mentali. Nonostante la criticità della situazione, il tema della salute mentale viene raramente affrontato, anche a causa di una tradizione culturale che discrimina e isola le persone affette da questi disturbi.
Vista la situazione del contesto somalo, il progetto si pone come obiettivo principale quello di contribuire alla promozione di una sanità pubblica equa e accessibile e al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione residente nel territorio del Somaliland. In particolar modo, l’azione è rivolta a migliorare la qualità e la sostenibilità dell’assistenza sanitaria pubblica nella città di Hargeisa in due settori: quello pediatrico e quello di salute mentale.
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2019 2018 2017
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D.U.R.E.S.S. – Drug Use Recovery, Environment and Social Subjectivity
Linea di finanziamento: ERANID
Capofila:
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Partner:
Universidade do Porto, Centre Hospitalier Maison Blanche - CHMB
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| Negli Stati Membri dell’Unione Europea, l’uso di sostanze stupefacenti è un problema rilevante in termini di controllo, gestione e fattori correlati. Anche se l’approccio metodologico prevalente nell’ambito della ricerca sulle sostanze illecite rimane quello quantitativo, i dati estrapolati da campioni clinici e da database amministrativi possono fornire solo un’idea approssimativa sull’incidenza e la prevalenza dei problemi nell’uso di sostanze stupefacenti. La ricerca qualitativa in tema di uso di droghe può quindi fungere da strumento per comprendere meglio le motivazioni e le esperienze vissute dai soggetti che fanno uso di droghe, riuscendo in questo modo a differenziare i comportamenti nell’uso di droga a seconda del contesto sociale, culturale ed economico. Il progetto mira a costruire un set di fattori trasversali e/o country-level per la caratterizzazione del ruolo del contesto sociale nei percorsi per la riabilitazione e la reintegrazione dei soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti, usando fonti originali e quasi del tutto inesplorate. In particolare, il progetto cercherà di colmare le principali lacune della conoscenza scientifica odierna esplorando, attraverso analisi contenutistiche e tematiche, il ruolo svolto dal contesto sociale nei percorsi di riabilitazione e reintegrazione socio-economica. |
2019 2018 2017
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BORESHA MAISHA - Alternatives of life for street children and underage refugees in Nairobi
Linea di finanziamento: Italian Agency for Development cooperation (AICS)
Capofila:
GRT
Partner:
Comitato Collaborazione Medica - CCM, RefuSHE, US ACLI
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| Nell’area urbana di Nairobi, che conta 3.3 milioni di abitanti, si registrano circa 60.000 minori di strada.A questi si aggiungono altri 22.224 minori rifugiati (di cui circa 1.600 sono minori non accompagnati), inseriti in un contesto socio-politico molto fragile e ostile, a rischio di sfruttamento nel lavoro nero e nel traffico di esseri umani. Nonostante il lancio del Kenya Vision 2030 e i progressi significativi rispetto agli OSM su istruzione, salute materno-infantile e HIV, diseguaglianza socio-economica, povertà e debolezza delle istituzioni continuano a minare lo sviluppo del Kenya. Circa il 60% della popolazione di Nairobi vive in zone caratterizzate da elevato degrado sociale e sanitario. La debolezza delle istituzioni sul fronte della protezione dei minori è allarmante. Salute, istruzione, accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari rimangono priorità per il Governo Keniota, che punta sull’inclusione sociale e sulla creazione di opportunità per i gruppi più emarginati (minoranze, giovani delle periferie, disabili, donne, rifugiati) per rendere lo sviluppo equo e sostenibile. Un elevato grado di diseguaglianza socio-economica, povertà diffusa e governance debole continuano a minare lo sviluppo keniota, accentuando un gap nella distribuzione del reddito con forti ripercussioni sociali e ingenti costi di welfare.
Eastleigh è un grande quartiere di Nairobi popolato prevalentemente da somali, sia cittadini kenyani che rifugiati. Questi ultimi sono circa 26.500 (tra cui 622 minori a rischio) che si trovano in situazione di emarginazione, disoccupazione, sfruttamento da parte di gruppi di trafficanti di esseri umani.
Mlango Kubwa, limitrofo a Easteligh, si trova nella sub-contea di Starehe ed è parte del grande slum di Mathare, caratterizzato da sovraffollamento, mancanza di servizi sociali, elevata criminalità, disoccupazione, alto numero di gravidanze precoci, violenza di genere e tendenza all’abuso di sostanze. Ha una popolazione di 38.374 persone (42% sotto i 14 anni),che vivono in condizioni di degrado. Particolarmente grave è la condizione dei minori, privi di un contesto familiare significativo ed esposti ai pericoli della vita di strada (microcriminalità, droghe, STI). |
2018 2017 2016
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GEMMA against Violence: Gender based Empowerment of Migrants through a Multiagency Approach
Linea di finanziamento: Rights, Equality and Citizenship PROGRAMME (2014-2020)
Capofila:
GRT
Partner:
Compagnia Itinerante scral sociale, Azienda ospedaliera Ca Granda ospedale di Niguarda, Ecip Foundation, EPAPSY - Association for Regional Development and Mental Health, Helsinki Deaconess Institute, SOS Racismo Guipuzcoa, Farapi Koop. Elk.
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| L’ International Organization for Migration (2010) riconosce i migranti e le minoranze etniche come target vulnerabile rispetto ai fenomeni di violenza e individua le donne migranti come doppiamente vulnerabili (sia in relazione alla loro condizione che al loro genere). Sebbene le principali organizzazioni internazionali (WHO, 2005 & Unicef, 2000) evidenzino come la violenza contro le donne sia un problema significativo a livello globale e nonstante anche studi in Europa confermino che gruppi specifici, come donne ppartenenti a minoranze etniche e migranti siano ancora più vulnerabili, molti progetti e programmi di intervento sono di fatto isolati e non si focalizzano nelle specifico sulle vittime di violenze appartenenti a minoranze etniche o popolazioni migranti, o altresì si focalizzano esclusivamente sulla risposta ai sintomi della violenza (IOM, 2013).
Il progetto GEMMA intende promuovere l’implementazione e la ratifica degli strumenti esistenti sui diritti umani (UNDAW, 2008 e il Compendium of International Migration Law UN, 2006) nell’UE, sviluppando un approccio multisettoriale coordinato al fine di contrastare con efficacia le cause della violenza e appropriatamente dare supporto a donne vittime di violenza appartenenti a minoranze etniche o popolazioni migranti. |
2017 2016
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BIC- Bullying in Institutional Care
Linea di finanziamento: Rights, Equality and Citizenship
Capofila:
Ai.Bi. - Associazione Amici dei Bambini
Partner:
University of Florence, Comune di San Giuliano Milanese, Association Samuel Vincent, EADAP, GDSACP Bucharest 1, BIHR - Bulgarian Institute for Human Relations, Università Babes Bolyai, Katholische Hochschule Nordrhein-Westfalen
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| Ricerche precedenti dimostrano che i sistemi di protezione dell'infanzia sono dominati da processi coercitivi, che producono un elevato rischio per i bambini e gli adolescenti di sperimentare elevati livelli di violenza tra pari. Lo European Network of Ombudspersons for Children (ENOC 2011), in uno studio su 39 stati membri, riferisce che in molte comunità per minori, nonostante l’esplicito divieto di ogni forma di punizione violenta, "una certa quantità di la violenza può essere ritenuta necessaria al fine di mantenere disciplina e sicurezza per il personale e i minori”. La separazione dal gruppo o l’isolamento di un minore sono misure disciplinari ancora consentite in molti paesi. Essere coinvolti in forme di bullismo porta a problemi psicologici in adolescenza e in età adulta (per esempio la depressione per la vittima, comportamenti antisociali e abuso di sostanze per il bullo), al di là di preesistenti sintomi e fattori di rischio genetici, familiari o sociali per questi disturbi (vedere Ttofi et al., 2011).
Il progetto si propone di attuare un programma specifico (BIC) per prevenire e combattere il bullismo in servizi di accoglienza residenziale per minori, per migliorare le relazioni tra pari, rendere questi contesti più sicuri per i minori e per ridurre il bullismo esistente. L'obiettivo generale è quello di contribuire a prevenire e combattere il bullismo nelle comunità attraverso l'empowerment dei bambini e incoraggiando una maggiore collaborazione tra coetanei in 5 Paesi (IT, BG, RO, GR, FR). BIC, sulla base di una ricerca preliminare sul campo e sulle buone pratiche esistenti, sarà fondata su tre pilastri: -
1. La standardizzazione e l'alta personalizzazione del servizio offerto: definizione di una metodologia valida per una facile personalizzazione del programma BIC anti-bullismo per tutti i tipi di contesti di accoglienza per minori.
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2. Vivere un ambiente non violento da parte del personale di assistenza: miglioramento delle competenze e più profonda comprensione dei vantaggi di un approccio non coercitivo nella gestione di situazioni di bullismo.
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3. Empowerment dei bambini con l'intenzione di migliorare l'auto-mutuo aiuto nella interazione con i coetanei.
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2016 2015 2014
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Reducing prison population: advanced tools of justice in Europe
Linea di finanziamento: Criminal Justice
Capofila:
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Partner:
Crime Prevention Fund IGA, Providus Centre for Public Policy, University of Dundee, Generatie Tanara Romania, ISC-SIC International Society of Criminology, Università di Bologna, University of Applied Sciences - Bremen
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| Le attività del progetto sono finalizzate ad ampliare la conoscenza, nonché allo scambio di pratiche innovative, relativamente alle alternative al carcere sia prima che dopo il processo. La prima fase è dedicata alla raccolta di informazioni, sia a livello di letteratura scientifica sul tema, con l’obiettivo di ampliare la conoscenza sulle forme più innovative di alternative al carcere, sia prima che dopo il processo, anche grazie ad un aggiornamento sulla legislazione relativa al tema; sia a livello di ricerca sul campo, con l’obiettivo di analizzare le pratiche esistenti di alternative al carcere nei sette paesi europei coinvolti nel progetto (IT, BG, LV, GB, RO, FR, DE). La seconda fase del progetto prevede la selezione da parte di ogni partner di buone pratiche nazionali e la loro condivisione, nonché la definizione di Linee Guida per l’implementazione di alternative al carcere nei paesi europei e di un Pacchetto Formativo per gli operatori occupati nei servizi che offrono contesti alternativi al carcere. Nel progetto è previsto anche il coinvolgimento di un comitato di esperti esterni per la conduzione di uno studio di fattibilità del Pacchetto Formativo e uno studio di trasferibilità delle Linee Guida, al fine di garantire la loro applicabilità anche nei paesi europei non inclusi nel progetto. I principali obiettivi sono: - ampliare la conoscenza sulle forme alternative al carcere, nelle fasi pre e post-processuale, approfondendo la legislazione sul tema e facendo un’analisi costi-benefici;
- raccogliere le pratiche esistenti di metodi alternativi al carcere, tramite interviste in profondità a testimoni privilegiati, che siano in grado anche di coglierne i punti di forza e di debolezza;
- selezionare le buone pratiche di alternative al carcere, presenti nei diversi contesti nazionali, in modo tale da poter promuovere una riflessione e un dibattito a livello transnazionale sulle metodologie applicate nell’ambito di queste pratiche e sull’impatto sia sulle vittime che su coloro che hanno commesso il reato;
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definire delle Linee Guida per l’implementazione di pratiche alternative al carcere nei paesi Europei, in modo tale da fornire un modello di riferimento, da applicare a seconda delle normative nazionali;
- definire un Pacchetto Formativo per gli operatori e i professionisti che lavorano nei servizi collegati alle alternative al carcere;
- ottenere una validazione del training package e rendere le line guida trasferibili ad altri contesti europei, grazie al coinvolgimento di alcuni esperti esterni;
- comunicare e diffondere i risultati principali del progetto, attraverso diversi canali.
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2015 2014 2013
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CAMILLE - Empowerment of Children and Adolescents of Mentally Ill Parents through Training of Professionals working with children and adolescents
Linea di finanziamento: Daphne III
Capofila:
University of Tampere
Partner:
Nordland Hospital, Ulss Rovigo, Middlesex University, The Maria Grzegorzewska Academy of Special Education, University of Dundee, LVR - Klinikum Essen
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| I bambini che vivono con una persona con problematiche mentali hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare problemi di breve e lungo termine per la salute mentale o difficoltà psicosociali. La mancanza e la necessità di una migliore conoscenza e la formazione dei professionisti che operano nell’ambito dei servizi di childcare è sottolineata dalla comunità scientifica, così come la mancanza di strumenti paneuropei di linee guida che promuovano stili di vita sani e al riparo da rischi nei figli di genitori con problematiche mentali. |
2015 2014 2013
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CATCH & SUSTAIN - European Cross-Actors Exchange Platform for Trafficked Children on Methodology Building for Prevention and Sustainable Inclusion
Linea di finanziamento: Prevention of and Fight against Crime (ISEC)
Capofila:
European Federation for Street Children
Partner:
IAC - Instituto de Apoio à Criança, Pupil Parent Partnership, The Smile of the Child, TPD - Society of the Friends of Children, Associazione Maestri di Strada, Kopin NGO, On the Road Onlus, Evangelicka Diakonia, Ecpat, Terre des Hommes International Federation, Ministero della Giustizia, Difensore civico della Regione Veneto, Observatory on Trafficking in Human Beings, Ministry of Justice, Public Security Police, Commissioner for Children, Ealing Council, Istituto Don Calabria
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| Il principale obiettivo del progetto CATCH & SUSTAIN è quello di contribuire alla prevenzione della tratta di bambini, da un lato attraverso la formazione di stakeholder che entrano in contatto con le potenziali vittime e dall’altro attraverso azioni di empowerment verso i minori a rischio, in modo tale da renderli consapevoli dei rischi e da aiutarli a proteggersi.
Con questo progetto si valuteranno le strategie e gli strumenti per la prevenzione tenendo conto delle pratiche esistenti, si approfondirà la conoscenza sui profili a rischio, si introdurranno nuove metodologie per la raccolta dati che si basano sulla centralità dei provider di servizio, si favorirà la costituzione di un piano cooperativo anti-tratta tra diversi attori (servizi sociali, sistema scolastico, sistema giudiziario, forze dell’ordine e così via) che lavorano nel campo della tratta, al fine di migliorare il potenziale di prevenzione delle strategie di intervento. I principali risultati saranno diffusi a livello europeo, in modo tale da favorire lo sviluppo di un network europeo anti-tratta, che includa anche operatori dei servizi sociali non statali/governativi. |
2014 2013 2012
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MMWD – Making Migration Work for Development
Linea di finanziamento: South-East Europe Transnational Cooperation Programme
Capofila:
Regione Emilia Romagna
Partner:
Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Regione Abruzzo, Bulgarian Academy of Sciences, Municipality of Vratsa, Region of Crete, Heraklion Development Agency, Regional Development Agency of Northern Primorska Ltd. Nova Gorica, School of Advanced Social Studies, Bistrita City Hall, Ministry of Regional Development and Public Administration, University of Applied Sciences - Salzburg, Regional Economic Development Agency for Sumadija and Pomoravlje, University of Montenegro, Statistical Office of the Republic of Serbia, Old Royal Capital Cetinje, Vienna City Administration, Ministry of Foreign Affairs and European Integration, International Organization for Migration, Ministry of Labour and Social Policy, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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| MMWD è coerente con gli obiettivi della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il presupposto di partenza è che i decisori responsabili delle strategie di sviluppo territoriale devono poter fare riferimento a una visione dello sviluppo integrata e orientata al futuro, che consenta di identificare le principali sfide da affrontare e di tradurre gli obiettivi di Europa 2020 in priorità specifiche delle politiche territoriali. Per supportare la costruzione di una visione di questo tipo, MMWD offre una base conoscitiva affidabile e riferibile alla dimensione regionale; scenari al 2020 utili a rappresentare le implicazioni delle evoluzioni demografiche in corso per lo sviluppo locale; iniziative di consolidamento della capacità istituzionale di utilizzare strumenti di scenario nella programmazione strategica e tavoli di dialogo e di cooperazione transnazionale per la gestione dei flussi migratori.
I principali obiettivi che si pone il progetto MMWD sono i seguenti: - migliorare l’analisi e l’armonizzazione della base di conoscenza empirica sulle evoluzioni demografiche e le implicazioni che ne derivano per le prospettive di sviluppo e di benessere delle regioni e delle città dello spazio SEE;
- costruire proiezioni demografiche e scenari previsionali al 2020 che tengano conto del cambiamento demografico per le prospettive di sviluppo territoriale;
- rafforzare la capacità istituzionale di avvalersi di strumenti di scenario nella programmazione strategica, riconoscendo nei cambiamenti legati ai flussi migratori e alla popolazione straniera un elemento di grande rilievo per definire strategie di sviluppo sostenibili;
- promuovere e facilitare il dialogo transnazionale tra paesi e territori interessati dalle stesse catene migratorie, al fine di identificare elementi di vantaggio comparativo nell’avviare iniziative di cooperazione transnazionale per la gestione dei flussi migratori e dei loro effetti;
- capitalizzare e disseminare i risultati di MMWD presso i decisori pubblici e privati, funzionari ed esperti, e più in generale le comunità locali.
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2014 2013
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RAINBOW HAS - Rights through Alliances: Innovating and Networking BOth Within Homes And Schools
Linea di finanziamento: Fundamental rights and citizenship
Capofila:
Ararteko
Partner:
The Maria Grzegorzewska Academy of Special Education, Comune di Milano, Middlesex University, Ecip Foundation, Consultoria de Antropologia Aplicada - FARAPI S.L., Jekino, Associacio de Famílies Lesbianes i Gais de Catalunya, Municipality of Amsterdam, Lesben und Schwulenverband in Deutschland, COC Amsterdam, Centro di Iniziativa Gay
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| Dalla ricerca svolta durante il progetto Rainbow (2011) finanziato dal medesimo programma, sulla legislazione, la letteratura scientifica e un lavoro sul campo in Italia, Spagna, Bulgaria, Olanda, Inghilterra, potremmo concludere che le istituzioni dovrebbero lavorare con un maggiore impegno per il rispetto del diritto alla diversità sessuale e affettiva, mentre il problema della trans/omofobia e del bullismo trans/omofobico rimane spesso nascosto e incontrastato. Si propone di studiare i discorsi delle famiglie, le loro esigenze e strategie, nonché scambiare buone pratiche di sostegno, al fine di ampliare il dibattito con le istituzioni, le famiglie LGBT, le famiglie con figli LGBT, le famiglie con bambini e giovani che sono stati vittime di bullismo trans/omofobico e le famiglie eterosessuali, per creare spazi e condizioni per un nuovo dialogo volto a produrre un cambiamento positivo nella direzione di "rompere il silenzio" sulle tematiche LGBT, con l’intento anche di formare e sensibilizzare gli adulti che operano in particolare, ma non solo, nel sistema educativo. Gli obiettivi di RAINBOW HAS, in continuità con Rainbow, possono essere così dettagliati: - Ampliare la conoscenza degli stereotipi, dell’omofobia e della transfobia attraverso lo studio dei discorsi delle famiglie.
- Identificare, analizzare e scambiare buone pratiche di servizi e materiali di supporto per le famiglie e gli individui con membri LGBT o membri che sono (stati) vittime di bullismo omofobico e transfobico.
- Promuovere il rispetto per la diversità e promuovere la creazione di un ambiente libero da omofobia e transfobia nelle scuole e in famiglia.
- Rendere i cittadini consapevoli degli ostacoli e delle difficoltà che rendono la vita delle persone trans, gay e lesbiche difficile.
- Comprendere e identificare gli ostacoli principali e le risorse per la creazione di uno spazio legittimo per le questioni LGBT in campo educativo, in ogni paese e a livello europeo.
- Creare spazi e condizioni per un nuovo dialogo e una nuova pressione per un cambiamento positivo nella direzione di "rompere il silenzio" sulle tematiche LGBT.
- Identificare le strategie per la creazione di efficaci alleanze gay-eterosessuali, in particolare tra le associazioni delle famiglie a livello europeo.
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2014 2013 2012
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NET FOR U – Needs Tackling and NETworks Tracing FOR Unaccompanied minors integration
Linea di finanziamento: Integration Fund Community Action
Capofila:
Istituto Don Calabria
Partner:
IPRS - Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, The Smile of the Child, CJD Eutin, Pupil Parent Partnership, Fundación Diagrama Intervención Psicosocial, International Juvenile Justice Observatory, Association Diagrama Intervention Psychosociale
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| Il principale obiettivo del progetto riguarda la costruzione di un programma di intervento multidimensionale, che mira ad aumentare le opportunità di integrazione dei minori stranieri non accompagnati, garantendo la soddisfazione dei loro bisogni ed il loro interesse, sia rinforzando la loro rete sociale, sia promuovendo nuove forme di cooperazione con e tra servizi/stakeholder. I minori non accompagnati rappresentano un target ad alto rischio di esclusione sociale e con bisogni specifici che devono essere costantemente misurati e rivisti (con un’attenzione specifica anche verso quei minori che hanno bisogno di cure speciali, di protezione o di terapie particolari per il loro benessere fisico o mentale). In questo contesto, il progetto si propone di: - elaborare un programma di intervento knowledge-based, che miri a promuovere le pratiche utili sia nell’ambito della valutazione degli special needs (per poter elaborare progetti di vita coerenti per ogni minore), sia nell’ambito delle procedure di family tracing (per poter mappare le relazioni familiari del minore come possibile risorsa di cura per sostenere percorsi positivi di integrazione e di benessere e/o favorire il ricongiungimento familiare);
- fornire ai minori concrete occasioni di educazione e formazione, attività sociali e di svago, partecipazione alla vita culturale del tessuto sociale in cui vivono, aumentando le opportunità di interazione con i loro pari e con gli adulti della società di accoglienza, inclusi coloro che provengono dallo stesso gruppo nazionale o culturale, in modo tale da offrire al minore l’occasione di vivere la propria cultura, assicurando il rispetto per la diversità, così come la promozione dell’integrazione nella vita sociale;
- porre le basi per una collaborazione transnazionale permanente tra professionisti, stakeholder, assistenti sociali e altre figure professionali che lavorano con i minori stranieri non accompagnati, in modo tale da definire delle misure valide a livello internazionale e da scambiare buone pratiche di integrazione dei minori stranieri non accompagnati.
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2013 2012 2011
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ESCAPE - European Street Children Anti-violence Programme and Exchange
Linea di finanziamento: Daphne III
Capofila:
European Federation for Street Children
Partner:
IAC - Instituto de Apoio à Criança, Associazione Maestri di Strada, Istituto Don Calabria, ACY - Alliance for Children and Youth, RAMAD- The Association of Roma Youth and Children in Slovakia, FRCCF - Romanian Foundation for Children, Community & Family, TPD - Society of the Friends of Children
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| Lo scopo del progetto ESCAPE è quello di provvedere ad uno scambio transnazionale di conoscenze sui metodi di contrasto alla violenza tra pari e alla violenza di strada e sulle pratiche di prevenzione connesse alla vita di strada e al lavoro dei minori provenienti da paesi terzi o appartenenti a minoranze etniche. Il progetto mira, inoltre, a definire una piattaforma di sviluppo Est-Ovest tra i principali “nuovi” e “vecchi” Stati dell’Unione Europea che abbia la finalità di fornire strategie transnazionali per lo sviluppo di programmi di prevenzione e contrasto alla violenza di strada, alla violenza tra pari e ai comportamenti a rischio connessi a stili di vita nocivi. |
2013 2012 2011
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RAINBOW - Rights Against INtolerance: Building an Open-minded World
Linea di finanziamento: Fundamental rights and citizenship
Capofila:
Centro di Iniziativa Gay Onlus
Partner:
Arcigay, SAPI - Social Activities and Practices Institute, Jekino, Bundesverband Jugend und Film e.V., COC Amsterdam, Schools Out, Arcilesbica Zami, Consultoria de Antropologia Aplicada - FARAPI S.L., European Children Film Association, Ararteko
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| Il progetto ha l’obiettivo di connettere associazioni europee gay e lesbiche, scuole, network educativi ed associazioni che promuovono il rispetto dei diritti dei bambini e dei giovani alla loro identità sessuale e combattono gli stereotipi di genere, al fine di studiare gli stereotipi e promuovere l’implementazione di laboratori e dibattiti nelle scuole, con l’ausilio di prodotti cineaudiovisuali di qualità, che aiutino i ragazzi, le ragazze, i docenti, a discutere e modificare le proprie conoscenze ed atteggiamenti. |
2013 2012 2011
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ORION - Overdose Risk InfOrmatioN Project
Linea di finanziamento: Drug Prevention and Information 2007-2013
Capofila:
University of St. Andrews
Partner:
Business Solutions Europa, Aarhus University Hospital Risskov, Universität Duisburg - Essen, Università degli Studi di Milano - Bicocca
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| 'Drugs Overdose Kills One European Per Hour' (EPHA, 2008) – è questa un’allarmante ma ragionevolmente accurata riflessione sulle più recenti statistiche europee (EMCDDA, 2009a). Questo semplice titolo comunque non tiene in considerazione la natura complessa delle overdose registrate o delle varie comorbidità associate a overdose non fatali (Warner-Smith et al, 2002). Un numero rilevante di overdose fatali riportate nelle statistiche europee sono occorse a seguito dell’assunzione anche di altre sostanze come l’alcool, benzodiazepine, cocaina, ciò ha fatto sì che si sia concentrata l’attenzione sull’influenza del policonsumo di sostanze sulle overdose fatali (EMCDDA, 2009a). I rapporti tossicologici aggiungono peso al bisogno di interventi che possano in qualche modo affrontare questi bisogni complessi. Gli individui che hanno un’overdose possono in alcuni casi ricevere cure sanitarie per l’abuso di sostanze. E’ comunque accertato che gli stessi trattamenti non necessariamente sono in grado di cambiare i comportamenti che li mettono ad alto rischio di overdose fatali. ORION ha l’obiettivo di costruire un e-health tool con un approccio innovativo finalizzato ad accrescere la consapevolezza circa i fattori che possono influenzare i rischi di overdose in una popolazione europea identificata come ad alto rischio. Sviluppando un modello decisionale di analisi è possibile identificare rischi personalizzati di potenziali overdose e impiegare un approccio mirato a fornire interventi di assistenza finalizzati al miglioramento della consapevolezza e comprensione dei rischi. |
2013 2012 2011
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TRIP - Testing in Recreational-settings prevention-Interventions addressed to Polydrug-users
Linea di finanziamento: Drug Prevention and Information 2007-2013
Capofila:
ASL Bergamo
Partner:
University of St. Andrews, NHS Fife, National Board of Health - MidWest Region, Cooperativa sociale Alchimia, Regione Lombardia, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci della Provincia di Bergamo, Prefettura di Bergamo, Eotovos Lorand University
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| TRIP si pone l’obiettivo di sviluppare a livello transnazionale un approccio di intervento di prevenzione e riduzione del danno indirizzato all’uso associato di sostanze legali ed illegali (policonsumo) da parte di giovani in contesti ricreazionali, così come linee guida validate teoricamente ed empiricamente per la costruzione di progetti di prevenzione e riduzione del danno e strumenti per il monitoraggio dell’efficacia dei progetti e per la valutazione di impatto di breve termine degli interventi sviluppati. TRIP ha inoltre l’obiettivo di sviluppare l’esperienza maturata nel progetto “Prevention of poly-drugs addiction and reduction of drug-related harms programs for young people in recreational settings” - JLS/ DPIP/2007-2/001, dove gli stessi partner hanno studiato 20 buone pratiche europee di progetti di prevenzione e riduzione del danno nei contesti del divertimento, testando e validando empiricamente le metodologie e gli strumenti finalizzati. |
2012 2011 2010 2009 2008
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Q-AGEING - Quality Ageing in an Urban Environment
Linea di finanziamento: European Regional Development Fund - Central Europe Programme
Capofila:
Local Government of Ujbuda Budapest
Partner:
Municipality of Maribor, Municipality of Slovenska Bistrica, Institute of Economy of Maribor, Provincia di Treviso, Municipality of Sopot, Comune di Genova, Accademia Nazionale di Medicina, Centre for Developments in Civil Society
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| Nel quadro di cambiamento demografico che sta interessando l’Europa, la struttura sociale delle regioni e delle città partner di Q-AGEING sta mutando radicalmente, facendo registrare un incremento del numero dei lavoratori maturi (55-64 anni), della popolazione anziana (65-79 anni) e dei grandi anziani (80 anni e più) e una concomitante diminuzione delle persone in età lavorativa.
Il progetto Q-AGEING mira alla creazione di condizioni in grado di facilitare l'invecchiamento attivo con azioni mirate nell’ambito dei servizi pubblici e dell’ambiente di vita urbano: la creazione di posti di lavoro per gli anziani sarà, infatti, più difficile se non si promuoverà l'innovazione e il miglioramento dell'ambiente urbano in relazione alle loro specifiche esigenze. Il messaggio principale del progetto consiste nel considerare l'invecchiamento un'opportunità per l'intera società e non semplicemente un generatore di problemi. |